«La vita racchiusa in una valigia, in qualche busta. La cosa che mi ha colpito di più è stato il silenzio. Ho creduto fosse un silenzio di paura, ma forse, più che paura, è dolore. Solo il dolore può essere così spesso e muto». Così Anthony Acconcia, Amministratore Unico di Air, che ha affidato le sue emozioni nel “diario di viaggio” pubblicato su Facebook.
Dopo quasi 4.000 chilometri e 72 ore di viaggio, i pullman sono rientrati in Italia con i rifugiati. Ad attenderli i militari della Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare, retta dal colonnello Roberto Impegno, dov’è stato allestito l’hub di prima accoglienza.
Qui, con il coordinamento delle operazioni da parte della Prefettura di Caserta, gli agenti della Questura hanno proceduto all’identificazione dei rifugiati, mentre i medici dell’Asl hanno eseguito lo screening sanitario ed effettuato i tamponi Covid.
Sono 79 i profughi arrivati in Campania, 18 quelli che sono stati affidati ai centri di protezione per rifugiati di Udine, Venezia, Bologna, Roma e Cassino. Tra loro anche 2 adolescenti affidati ai servizi sociali. Dei rifugiati che hanno raggiunto Caserta c’è chi si è ricongiunto con amici e parenti, mentre chi non aveva una destinazione è stato ospitato dalla Caritas o ha trovato una sistemazione grazie alla Parrocchia Personale Ucraina “Santissima Trinità”.
«Spero che queste persone trovino una adeguata accoglienza, che si sappiano integrare e gli sia data la possibilità di farlo, che i bambini siano accolti con premura e amore nelle nostre scuole. Ma soprattutto spero che questa guerra finisca presto restituendo a queste persone la possibilità di ricongiungersi con i loro cari e scegliere dove vivere», ha aggiunto l’A.U. di Air Campania.
La missione umanitaria era partita mercoledì scorso. I bus dell’Azienda regionale di TPL hanno raggiunto il confine con la Polonia. Al centro di raccolta profughi sono stati consegnati 500 scatoloni di aiuti umanitari e fatti salire a bordo i 97 rifugiati.
Un viaggio della salvezza reso possibile grazie anche all’enorme sentimento di solidarietà di sei autisti e di un meccanico specializzato, che hanno partecipato alla missione umanitaria.
«Il mio grazie va a Achille, Biagio, Francesco, Giuseppe, Massimiliano, Michele e Vincenzo, oltre che a Rafaelina e Mario, due eccellenti collaboratori, per aver reso possibile compiere questo piccolo gesto di solidarietà – ha concluso Acconcia -. A loro soprattutto e a tutta la famiglia AIR va, per sempre, la mia profonda riconoscenza».