Le famiglie in povertà energetica sono quelle che si trovano nell’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici: ovvero il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione, l’utilizzo di elettrodomestici. Sono le famiglie che sono costrette a scegliere se mettere assieme il pranzo con la cena o pagarsi le bollette.
Le famiglie più a rischio sono quelle con un elevato numero di componenti, vivono in abitazioni datate e in cattivo stato di conservazione, il capofamiglia è giovane, spesso indigente e/o immigrato.
A livello territoriale la situazione più critica si presenta nel Mezzogiorno, dove la percentuale di famiglie in povertà energetica è tra il 24 e il 36 per cento. In Campania, ad esempio, il range va da almeno 519mila nuclei in difficoltà a quasi 779mila, in Sicilia da poco più di 481mila a 722mila e in Calabria da poco oltre le 191mila fino a quasi 287mila unità.
Altrettanto critica è la situazione in altre regioni del Centrosud che registrano una frequenza della povertà energetica medio-alta tra il 14 e il 24 per cento. In questa fascia notiamo la Puglia, con un numero di famiglie che oscillano tra le 223mila e le 383mila, e la Sardegna, con una forchetta che varia da quasi 102mila fino a poco più di 174 mila.
Tra le regioni che, invece, si trovano nella fascia medio bassa (tra il 10% e il 14% di frequenza) ci sono il Lazio, il Piemonte, la Liguria, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d’Aosta. Tra le realtà, infine, meno interessate da questo fenomeno, ci sono la Lombardia, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Toscana e il Trentino Alto Adige.
Come hanno già fatto altri Paesi europei, non è più rinviabile, almeno temporaneamente, l’introduzione di un tetto all’aumento dei prezzi. Il governo ha introdotto il bonus bollette, tagliando significativamente il peso dei costi di energia elettrica e gas per le persone con un Isee inferiore a 8.265 euro.
Soglia, quest’ultima, che è stata innalzata a 12 mila euro con il decreto anti-rincari del 21 marzo scorso. Sempre sul fronte delle bollette di luce e gas è stata data la possibilità alle utenze domestiche di rateizzare i pagamenti e sono stati azzerati gli oneri di sistema, con l’Iva diminuita al 5%.
Dall’estate scorsa il Governo Draghi ha messo a disposizione di famiglie e imprese quasi 20 miliardi di euro contro il caro energia/carburante. Una cifra sicuramente importante, ma ancora insufficiente a mitigare efficacemente i rincari che sono avvenuti in questi ultimi 9 mesi.