Si tratta di una rara evenienza (2 su 100.000 gravidanze) con i due gemelli identici che si nutrono con la stessa placenta e sono nello stesso sacco amniotico. Questo comporta un’alta incidenza di complicazioni fetali e materne; in particolare vi è la possibilità di morte di uno dei due gemelli in utero nel 50% dei casi con handicaps gravi a carico dell’altro feto, poiché i gemellini, stando nello stesso sacco, facilmente possono creare nodi ed intrecci dei cordoni ombelicali con mancato apporto di sangue ( tale evenienza è assolutamente imprevedibile) .
Altre complicanze possibili sono il ritardo di crescita, la trasfusione tra i due gemellini, il polidramnios, la minaccia di parto prematuro e la gestosi. Furono prospettate tutte queste problematiche ed i genitori decisero di portare avanti la gravidanza nonostante i rischi e si affidarono al dr. Raffaele Petta, esperto in gravidanze a rischio.
La gravidanza fu attentamente monitorata con ecografie e flussimetrie ravvicinate, tracciati cardiotocografici e profili biofisici oltre ad esami ematochimici. Alla 30° settimana il dr. Petta propose il ricovero precauzionale presso il Reparto di ostetricia della Clinica Malzoni, diretto dalla dr.ssa Annamaria Malzoni.
Nella serata del 10 marzo vi fu un improvviso allarme alla cardiotocografia con persistente riduzione della frequenza cardiaca di uno dei gemelli per cui prontamente, alla 31,5 ° settimana fu eseguito in urgenza un taglio cesareo dal dr. Giuseppe Casarella aiutato dal dr. Gianmarco Miele.
Nascevano così alle ore 21,20 Daniela con un peso di Kg. 1,490, che presentavano ben tre nodi veri (quindi con pericolo immediato di morte ) ed alle ore 21,23 Clarissa con un peso di Kg. 1,480, attualmente in ottima salute, ricoverate nella Terapia Intensiva Neonatale, della Malzoni, diretta dal dr. Angelo Izzo.