È il 31 marzo e, dopo due anni e due mesi, oggi finisce lo stato di emergenza Covid. Si tratta di una data fortemente simbolica, ma che tutti gli esperti e i politici più prudenti faticano a indicare come il giorno del ritorno alla normalità. Da domani cambieranno molte regole, gran parte delle quali per via dell’ultimo decreto Covid approvato dal governo.
Alcune, però, sono legate alla fine dello stato di emergenza, che ha reso possibile una serie di misure nel corso dei due anni passati. Come ad esempio l’impianto a colori delle Regioni, che ha permesso – con regole differenziate a seconda dell’andamento del contagio da Covid – di non prendere misure uniche per tutta l’Italia.
Dal 1 aprile insomma, non ci saranno più i colori delle Regioni. L’Italia ha chiuso l’esperienza della zona bianca, gialla, arancione e rossa con tutte le Regioni nella fascia più chiara. Ai colori, però, ormai da settimane non si legavano più regole o misure particolari, visto che l’impianto delle restrizioni – dall’autunno in poi – si è spostato sempre più sull’utilizzo del green pass.
Con la fine dello stato di emergenza diciamo addio anche al Comitato tecnico scientifico, che ha indicato la strada per due anni al ministero della Salute e al governo. Il gruppo di esperti scientifici, consultati costantemente dal ministro Speranza e non solo, sono stati determinanti per scegliere le strategie di contenimento alla pandemia di Covid.
Per la stessa ragione, la fine dello stato di emergenza, decadrà anche la struttura commissariale. I compiti svolti finora dal generale Figliuolo – che non sono da poco, come la gestione della campagna vaccinale che intanto prosegue – non saranno destinati alle Regioni, come dovrebbe accadere naturalmente in quanto materia sanitaria.
“È temporaneamente istituita un’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, che opera fino al 31 dicembre 2022”, si legge nell’ultimo decreto Covid.
Allo stesso tempo, da domani primo aprile, cambiano molte regole grazie al decreto: viene ridotto drasticamente l’utilizzo del super green pass, che rimane solo per palestre, piscine, centri culturali, feste, congressi, convegni, casinò e discoteche; torna il green pass base per tutti i lavoratori, così come sui mezzi pubblici – sia locali che a lunga percorrenza -, per le attività all’aperto, ma anche in bar e ristoranti sia dentro che fuori. E poi in negozi, banche, poste e pubblici uffici non c’è più obbligo di green pass base; finisce la quarantena per contatto con una persona positiva al Covid, andrà in isolamento solo chi ha contratto il virus.
Fonte: Fanpage.it
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