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Draghi: “La guerra ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita”

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La guerra ha “causato un peggioramento delle prospettive di crescita: su questo ha pesato l’aumento dei prezzi energia e la fiducia dei consumatori e degli investitori che è diminuita e che era molto positiva all’inizio dell’anno. È diminuita non solo per l’aumento dell’inflazione, ma per la situazione generale bellica, è una guerra vicina a noi. Consumatori e imprese vedono un futuro meno positivo”. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il Documento di Economia e Finanza.

“Faremo tutto ciò che è necessario per aiutare le imprese e le famiglie” all’interno di una cornice europea e di sostenibilità dei conti, “ma la disponibilità del governo è totale”. Ha aggiunto il premier.

“Siamo molto consapevoli del rischio di un impatto sociale”, anche legato all’aumento dell’inflazione, ha argomentato il premier. “Siamo pronti ad intervenire. Nelle prossime settimane comprenderemo meglio l’intervento e come finanziarlo”, ha sottolineato Draghi.

 

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha precisato che sono confermati “gli obiettivi di finanza pubblica per l’indebitamento netto fissato nella Nadef, che era il 5,6%, quindi abbiamo un margine di azione per la politica economica di circa mezzo punto percentuale”.

Il governo stima, inoltre, una crescita del Pil programmatico al 3,1% nel 2022. Ha aggiunto il ministro Franco.

“Nel Def presentiamo scenari alternativi peggiori, ma lo scenario che abbiamo utilizzato è il più cauto e realistico”, ha sottolineato Franco

“Abbiamo trovato risorse in vari modi e credo che continueremo a intervenire a sostegno di imprese e famiglie reperendo risorse come fatto finora”. Ha osservato ancora Franco.

“Molte imprese stanno soffrendo, dobbiamo gestire questa fase: il governo è intervenuto ripetutamente per dare una mano alle imprese, vediamo se utto questo possa continuare e essere rafforzato”, ha spiegato il ministro.

“Moltissime imprese soffrono tantissimo ma che questo sia un Paese dove non convenga produrre e’ un’altra storia”, ha conclluso Franco.

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