Lo schema della partita è tutto nei primi minuti: la Juventus comanda, ma è infastidita nel palleggio da un Cagliari che non lascia spazio libero per la manovra. Sembra facile, ma non lo è. Perché, proprio col pressing alto, il Cagliari conquista la prima palla pesante della partita e va in gol: Marin sradica la sfera dai piedi di Dybala a centrocampo e vola a destra, la Juventus perde i punti di riferimento, Arthur non chiude su Joao Pedro che piazza un destro comodo, comodo sotto il ‘sette’.
Al 23′ la Juventus sembra avere già risolto il problema con il primo gol in A di Luca Pellegrini. È un diagonale che s’infila all’angolo, ma la traiettoria è deviata. Il Var scopre che il tocco decisivo è quello del gomito di Rabiot. Tutto da rifare. Nuova emozione alla mezz’ora con una punizione di Dybala finita fuori di poco.
Proprio Dybala sembra l’elemento con più iniziativa, ma a volte gli manca la lettura giusta dello sviluppo dell’azione. E per Vlahovic palloni puliti non ce ne sono, nemmeno per far salire la squadra. Allora la Juventus ci prova, ripartendo dal basso con Arthur, ma l’azione è sempre farraginosa. Prova e riprova, però, il gol arriva.
La mossa giusta è di Cuadrado, prestato alla fascia sinistra. Prima un tiro del colombiano costringe Cragno all’angolo. Poi, sempre Cuadrado sulla sinistra inventa dribbling e assist per De Ligt che, lasciato solo in area, segna di testa. Nel secondo tempo si riparte con una Juve più convinta che, nel giro di 3′, s’illude due volte. Prima con Chiellini (gol annullato per fuorigioco) e poi con un’occasione d’oro per Dybala.
Ora la Juventus sembra più decisa e il Cagliari meno asfissiante rispetto alla prima frazione di gioco. Risultato? Si gioca solo nella metà campo rossoblu.
Allegri rilancia Bernardeschi al posto di un Rabiot che poco aveva dato in termini di spinta in avanti. Alla fine spingi e spingi, la palla entra. Vlahovic segna su rimpallo con Altare dopo un passaggio filtrante di Dybala. Un gol che chiude il match.
Il cagliari ha giocato bene. A mio parere non merita la retrocessione, ce la sta mettendo tutta così come il genoa.
Bisogna essere sinceri, la Salernitana non merita di salvarsi. Squadra troppo arrendevole e poco agonistica. Essere tifosi vuol dire si sostenerla, in tutto e per tutto, ma nel tifo, così come nella vita bisogna essere sinceri e coerenti.
Ad oggi non meriterebbe di salvarsi, al di la della cassifica, le altre a rischio retrocessione a differenza della Salernitana ce la stanno mettendo tutta per provare a salvarsi.