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Droga nel Porto di Salerno, Todaro: “A quali mercati era diretta”

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Ci sarebbe da ridere, se non da piangere, quando apprendo che il porto commerciale di Salerno e’ l’approdo ideale per i narco trafficanti internazionali che si affidano a meccanismi ed artifici inverosimili per nascondere enormi quantitativi di polvere bianca, ch’é il colore della cocaina, nei container imbarcati in alcuni paesi del centro e sud America notoriamente produttori di papaveri da cui si estrae la cocaina in uso per provare l’ebbrezza di paradisi artificiali.

La triste notorietà di porto-gruviera, quello salernitano, e’ datata nel tempo. Il primo grosse sequestro di sostanze stupefacenti, cocaina ed “erba”, rimanda ad oltre trent’anni

In tutto questo lungo periodo di tempo sono affidata alla storia le tante scoperte e conseguenti sequestro nel porto di Salerno di grossi quantitativi soprattutto di cocaina.

Attualmente, si ha il dovere di riferire che nel “gioco tra guardie e ladri” la sconfitta dei trafficanti è senza soluzione di continuità. Il merito è delle forze dell’ordine in servizio nell’area portuale

A quali mercati italiani e stranieri erano diretti i quantitativi di cocaina recentemente scoperti e sequestrati? Non dato di sapere, perché in queste operazioni c’è sempre un “dopo” che riguarda l’identità dei trafficanti ai quali era diretto “l’oro bianco in polvere”.

di Enzo Todaro

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