Poco meno di 110 anni di carcere, questa la richiesta del Pubblico ministero a carico dei ragazzi appartenenti ai “I Guaglioni di Via Irno” che hanno scelto di essere giudicati con il rito dell’abbreviato. I “I Guaglioni di Via Irno” – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – si occupavano principalmente dal traffico illecito di sostanze stupefacenti “pesanti” del tipo cocaina, eroina e crack. Un’organizzazione piramidale a tutti gli effetti, individuata sia dai sodali che dagli acquirenti di stupefacenti come “I Guaglioni di Via Irno” (vista la provenienza di diversi associati, nonché l’area delle basi operative utilizzate), retta da Aniello, Pietrofesa che, in occasione di più riscontri su attività tecniche, viene definito come “capo promotore” o “capo dei capi”.