Sul caso De Giovanni e sulla polemica che ne è scaturita è intervenuto, con un post pubblicato sul proprio profilo Facebook, anche il docente salernitano Marcello Ravveduto: “Si sta dando un’incredibile importanza alla polemica innescata (con un evidente risvolto di marketing pubblicitario) da Maurizio De Giovanni. Si è sentito offeso da cori antinapoletani di tifosi salernitani. Una pratica da deprecare da qualsiasi parte provenga. Tuttavia la questione mi fa sorridere. Credo che il suo caso, come quello dei cori insultanti, sia la tipica incontinenza verbale dell’ultrà. Lo stesso scrittore, in un dibattito in ambito universitario il cui argomento era il mito di Maradona e il suo immaginario, si è scagliato contro la Juventus parlando male di Torino, dei torinesi e definendo Garibaldi un assassino. Per cortesia non fu fermato e concluse il suo intervento, pur essendo inorriditi dal suo dire ai limiti del qualunquismo neoborbonico. Era una iniziativa a distanza di cui conservo la registrazione. È proprio vero che saper scrivere non significa necessariamente svolgere una funzione intellettuale”.