Ad uno dei 12 è stato sequestrato anche il libretto postale al cui interno erano depositati quasi 13mila euro. Nel napoletano è stata accertata la percezione indebita di oltre sei milioni e mezzo di euro di sussidio con il reddito di cittadinanza. Dalle verifiche sono emerse 651 posizioni irregolari. Sono state 553 persone denunciate per truffa ai danni dello Stato.
Tra le persone a cui è stato revocato il reddito, inoltre, c’anche la figlia di un uomo, vicino al clan Nuvoletta, ritenuto coinvolto nell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani. La donna, secondo quanto accertato, avrebbe ottenuto circa 8500 euro senza alcun titolo.
Inoltre dalle indagini dei carabinieri è emerso che dei parenti di alcuni detenuti che gestivano una piazza di spaccio nel carcere di Secondigliano percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza. Tra i percettori anche alcune persone imparentate con soggetti legati ai clan della zona. Nella loro domanda non era stata specificata la condizione detentiva del familiare.
“Tra parcheggiatori abusivi e camorristi, con i soldi dei contribuenti, stiamo foraggiando criminali e delinquenti, stiamo mantenendo queste persone, che con il loro stile di vita hanno di fatto rifiutato le leggi dello Stato, che così ci fregano due volte e che non restituiranno mai il maltolto. Crediamo sia opportuno intensificare i controlli ai Caf e bloccare le domande sospette prima che vengano elargiti i soldi. In troppi casi sono complici di questi delinquenti e creano bacini elettorali per politici corrotti, come sta emergendo da diverse inchieste su alcune municipalità. Il reddito di cittadinanza non era nato di certo per arricchire delinquenti, farabutti e camorristi.” –ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.