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Raiola grave in Ospedale smentisce sua morte: “Sono incazzato, è la seconda volta che mi uccidono”

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È morto Mino Raiola. Da gennaio di questo anno Mino Raiola lotta contro la morte. Il noto procuratore sportivo era stato operato al Sal Raffaele di Milano per problemi polmonari e da allora non si è più ripreso. In queste ore, era circolata in rete la notizia del suo decesso, notizia che è stata smentita prima da José Fortes Rodriguez, braccio destro di Raiola, e poi dal professor Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione della struttura sanitaria milanese.

Raiola è ancora in vita ma le sue condizioni sono molto gravi. Come reso noto all’Ansa, Alberto Zangrillo ha spiegato:

“Sono indignato dalle telefonate di pseudo giornalisti che speculano sulla vita di un uomo che sta combattendo“.

Poi è arrivato anche un tweet dal profilo del noto procuratore sportivo:

“Stato di salute attuale per chi se lo chiede: incazzato, è la seconda volta in 4 mesi che mi uccidono. Sembrano anche in grado di rianimare“.
CHI È IL PROCURATORE SPORTIVO
Mino Raiola nasce il 4 novembre del 1967 a Nocera Inferiore. Poco dopo però la famiglia si trasferisce nei Paese Bassi dove studia e lavora come cameriere nell’attività di ristorazione del padre. A 20 anni fonda una propria società di intermediazione e poi diventa agente Fifa. È uno dei procuratori sportivi più famosi d’Italia e dell’estero, basti pensare ad alcuni fuoriclasse che sono nella sua scuderia: Haaland, de Ligt, Pogba, Donnarumma, Romagnoli, Balotelli e Ibrahimovic. Inizia la sua carriera proprio dall’Olanda dove si occupa, grazie alla sua intermediazione, dei trasferimenti di Michel Kreek, Marciano Vink e Pavel Nedvěd. Parla sette lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese e olandese. Tra i suoi affari rientra anche il trasferimento di Kōstas Manōlas dalla Roma al Napoli per 36 milioni nel 2019. Due anni fa, Forbes lo ha inserito al quarto posto al mondo tra i procuratori con un fatturato da 84,7 milioni di dollari (ha chiuso trattative per un valore complessivo di 847,7 milioni). In passato aveva anche dichiarato di tifare Napoli perché costretto: “Poi mi sono tolto il vizio“.

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