Un bambino di 12 anni è stato aggredito giovedì scorso a Napoli, da un suo coetaneo, che gli infilzato una chiave dietro la testa: il grave episodio è stato confermato – come riporta il sito web ansa.it – da Rodolfo Conenna, direttore generale dell’ Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono-Pausilipon”, che stamattina è intervenuto su Radio Marte. Il medico si è detto “estremamente preoccupato” da una serie di fenomeni “aggressivi post covid”, sostiene. “Non passa giorno senza che ci vengano segnalati episodi di violenza tra e verso ragazzini spesso anche con meno di 10 anni.
Bambino in ospedale con chiave infilzata in testa: escalation di violenza in Campania
3 Commenti
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Non è il covid, è questa generazione che cresce senza guida dei genitori, senza una educazione seria e severa impartita sia dalle famiglie che dalle istituzioni, in particolare dalla scuola, che è fallita sotto ogni aspetto!!!
E sarebbe colpa del covid? Il famoso Post- covid?
Purtroppo era già prevedibile che all’ apertura delle scuole si ricominciava col bullismo . Questo e’ un problema serio oltre che storico ovviamente . Un altro caso inquietante arriva dagli Stati Uniti poche ore a fa dove un bullo di 8 anni ha dato fuoco a un bambino di 6 anni . Di fronte a queste tragiche notizie mi chiedo semplicemente , se la Dad sia stata davvero un errore oppure no . A i mei tempi non c era internet o telefonini ma quando uscivamo dalla scuola dovevamo correre verso casa per fuggire dai bulli ,altrimenti i nostri zaini e i libri nuovi per studiare all interno ,prendevano un volo di 10 metri sul marciapiedi . Questo e’ quanto 30 anni fa .