“Oggi poi non ci si può non occupare di nucleare. La prima sostenibilità è questa: voi dovete non dormire la notte per costringere gli adulti a non usare il nucleare. La battaglia per la sostenibilità non può essere un balletto per signorine dell’ottocento”, interviene così Domenico De Masi, nell’ambito del panel “Generazione Z, parola chiave sostenibilità”, a cura di Giffoni Innovation Hub nel terzo giorno di Verde Giffoni – Youth for the Present.
“L’anno scorso ottanta milioni di persone hanno dovuto cambiare abitazione per trovare posti più freschi. L’innalzamento della temperatura fa malissimo all’agricoltura”. Secondo De Masi una strada per la soluzione potrebbe esserci ma non è sempre percorsa “La pandemia c’ha fatto scoprire lo smart working che limita inquinamento delle città. Ora è stato ridotto drasticamente. Chiedete a chi vi seleziona se fanno smart working. Le aziende che non lo fanno non sono degne di voi”, ha detto ai 400 ragazzi presenti.
“Essendo la tecnologia il massimo della razionalità – ha aggiunto – rappresenta il grande pericolo per la nostra emotività. Abbiamo due corsie di bisogni, quelli quantitativi (beni, soldi, potere,) e bisogni qualitativi ,( introspezione, convivialità, amore, amicizia, bellezza) questi bisogni possono essere incoraggiati dalla sostenibilità e voi avete più diritto di sognare che di sostenibilità”. “La parola sostenibilità l’ha inventata Kissinger, non madre Teresa di Calcutta. La parola va vista con sospetto perché bisogna verificare sempre come viene usata”, ha concluso il sociologo.
30 di chiacchiere radical chic per bloccare qualsiasi forma di autonomia energetica sbandierando una liberta’ nucleare con le centrali a 100 km dal confine. 30 anni persi in manovre che avrebbero potuto affrancardi da dipendenza da paesi terzi. le rinnovabili tanto in voga organizzate in una maniera a dir poco cervellotica che fanno si che risulti difficilissimo pettere un pannello solare-
ANDATE TUTTI SU VIA BELVEDERE, GUARDATE SALERNO, NON VEDRETE UN SOLO PANNELLO SOLARE SU DI UN TERRAZZO.. merito di una burocrazia assurda!!!
Si nota lo zelo del prof. De Masi nel sostenere le sue opinioni, in particolare quella contro l’uso del nucleare tout court, e il suo rammarico per il fatto che la fatica degli ambientalisti si va vanificando, soprattutto per fatti contingenti, quali quelle dovute ora alla guerra in Ucraina. Indubbiamente la sostenibilità di cui parla il professore è un nobile concetto, da cui non si può prescindere in una società civile. Resta tuttavia da riconoscere che anche la disponibilità di tanta energia rappresenta qualcosa a cui non si può o non si vuole rinunciare.E così, in vista della temuta riduzione delle importazionidi gas dalla Russia, si accetta anche il riuso delle inquinanti centrali a carbone. Intanto è lodevole la spinta verso le fonti rinnovabili. Ma sono realmente sufficienti e soprattutto idonee a fornire energia ad ampio spettro, soprattutto quella necessaria a grossi agglomerati di industria pesante e/o manifatturiera? Passi anche quando i pannelli solari sono montati su terrazzi o su parcheggi, ma quando invadono massicciamente, al pari dei parchi eolici, estesi territori, alcuni problemi li creano. Ma gli ambientalisti questo problema sembra che lo ignorino.