Dopo il rigetto da parte del Tar Campania del decreto cautelare di sospensione richiesto dal Comune di Serre, ricorrente, avverso l’ordinanza n. 1 del Presidente della Provincia, Michele Strianese, datata 13 aprile 2022 con la quale si concedeva l’autorizzazione allo stoccaggio temporaneo e speciale dei rifiuti rimpatriati dalla Tunisia presso le piazzole esterne della Caserma “Giuseppe Garibaldi” di Persano, è arrivato anche il decreto della Sezione IV del Consiglio di Stato che ha dichiarato inammissibile l’appello presentato dallo stesso Comune di Serre contro il decreto cautelare monocratico (di rigetto) del Presidente della Terza Sezione interna di Salerno del Tar Campania.
Si specifica, inoltre, che la Provincia si è regolarmente costituita in giudizio tramite i suoi avvocati, nonostante il decreto del Consiglio di Stato, per mero refuso, indichi diversamente. Tar Campania e Consiglio di Stato hanno dunque dato ragione alla Provincia di Salerno su tutta la linea, rimarcando la correttezza esemplare dell’azione amministrativa e l’ottima gestione della problematica.
“Non avevamo dubbi sulla correttezza della nostra ordinanza – dichiara il Presidente Michele Strianese – perché non abbiamo fatto altro che mettere in pratica ciò che si era deciso dopo le varie riunioni svoltesi presso la Prefettura di Salerno cui hanno partecipato la Procura di Potenza, la Questura di Salerno, la Regione Campania, la Provincia di Salerno, l’Eda Salerno, i Comuni di Serre, Campagna, Eboli, Altavilla Silentina, Battipaglia, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, sotto il coordinamento di Sua Ecc.za il Prefetto di Salerno dott. Francesco Russo.
Sulla conferma della non pericolosità dei rifiuti e della idoneità del sito di Persano, inoltre, si erano già espressi positivamente i tecnici dell’Arpac, i Vigili del Fuoco, il CTU della Procura di Potenza. La Provincia, dunque, si è pronunciata solo a seguito di quanto stabilito dal tavolo istituzionale tenendo presente prioritariamente, e ci mancherebbe altro, l’obiettivo principale che è quello di preservare, in ogni maniera possibile, il territorio della Piana del Sele sotto il profilo ambientale.
I valori prima di tutto, poi il resto. Infine un plauso va agli avvocati dell’Ente Luigi Tepedino e Marina Tosini, costituiti in giudizio sotto la direzione dall’avv. Alfonso Ferraioli, dirigente dell’Avvocatura interna, che hanno seguito con dedizione e professionalità tutte le fasi del procedimento”.
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