Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta del venerdì, ha affrontato il problema legato al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli, alle prese con un iperafflusso di pazienti e un presidio di protesta da parte di medici e infermieri.
Queste le sue parole: “Abbiamo avuto una vicenda particolarmente delicata che riguarda il Cardarelli a Napoli. Sicuramente non mancheranno servizi televisivi. Obiettivamente è una vicenda grave, non c’è da cancellare le realtà amare quando ci sono. Bisogna solo fare uno sforzo per spiegare quello che è accaduto e quello che si sta facendo per risolvere”.
“Stiamo lavorando per risolvere l’emergenza, per cancellare quelle immagini che ci fanno male. Fanno male quando sei impegnato in un lavoro all’ultimo respiro e ti ritrovi queste emergenze che sporcano in qualche modo l’immagine della nostra sanità”.
“Innanzitutto un primo chiarimento rispetto a cose stravaganti che ho sentito. Noi a Napoli i pronti soccorsi non li chiudiamo, li abbiamo aperti. All’ospedale del mare, al Cto, al Pellegrini. Sono stati chiusi Loreto Mare e San Giovanni Bosco perché avevamo una valanga di malati covid che dovevamo accogliere da qualche parte”.
“Anche al Cardarelli sono stati sacrificati una serie di reparti per accogliere pazienti covid. C’è stata una riduzione ma abbiamo ancora 700 ricoverati covid, non è cancellato il problema. Dobbiamo dare una mano al Cardarelli per liberare posti letto ma questo non è stato fatto a sufficienza da altri ospedali di Napoli. In questa attività c’è stato sicuramente un ritardo che va recuperato immediatamente e già in serata avremo un primo alleggerimento della situazione del Cardarelli”.
“Dobbiamo spiegare che il problema Cardarelli, non con quell’acutezza, riguarda l’Italia intera e due volte la Campania. In tutta Italia non vi sono medici per i pronto soccorsi. Si stanno facendo anche da noi concorsi per l’emergenza ma i medici non partecipano. C’è un primo problema di carattere nazionale che riguarda i medici dell’emergenza. Senza un incentivo economico diverso credo che avremo sempre meno disponibilità di medici ad andare nei pronto soccorso. Un problema presente dappertutto in Italia”.
“Un secondo problema riguarda il personale in generale. Sarebbe ora che il Ministero della Salute si convincesse che non possiamo avere il personale bloccato al 2004. Questo determina un’ulteriore sperequazione tra Nord e Sud. La Campania deve gestire il servizio sanitario con oltre 10 mila dipendenti in meno. Ma in ogni caso oltre questo problema è un problema di tutta Italia quello di andare oltre la spesa per il personale del 2004. Questo è il problema di fondo che va affrontato”.
“Questo è il problema che è esploso al Cardarelli con alcune specificità nostre che riguardano una particolare carenza di personale. Cercheremo di riaprire in tempi rapidi il San Giovanni Bosco per dare un aiuto. Stiamo lavorando in queste ore affinché altri ospedali si prendano pazienti per liberare posti al Cardarelli. Da questo punto di vista non tutti gli ospedali hanno mostrato la sensibilità necessaria perché sono due settimane che stiamo chiedendo di essere sensibili e non avere chiusure particolaristiche. Vediamo se riusciamo a strappare la sensibilità necessaria.
“In ogni caso il problema c’è e lo risolveremo quanto prima è possibile. Sicuramente non possiamo più tollerare quelle immagini e apriremo anche su questo un contenzioso con il Governo il relazione al personale che è sottodimensionato di almeno 10 mila unità”.