Il Master di Alta formazione professionale in Diritto dei servizi sociali intende fornire all’assistente sociale, allo psicologo, all’educatore, e a tutti gli altri operatori sociali e socio-sanitari, le nozioni giuridiche di base sui temi della responsabilità giuridica, ma anche su tutte le tematiche più delicate e spinose dell’esercizio della professione.
Attraverso il presente master si chiariscono argomenti quali i confini e i termini del segreto professionale, la logica e la pratica della segnalazione all’Autorità giudiziaria e dell’obbligo di denuncia, la compartecipazione alle spese degli utenti anziani e disabili, nonché strumenti giuridici di tutela per le categorie più vulnerabili come i minori stranieri.
Si tratta quindi di un master che nasce dalle concrete esigenze operative del quotidiano, cui il docente risponde con la scientificità e il rigore del diritto tradotto in termini tecnico-operativi.
I destinatari sono gli operatori dei servizi sociali e gli assistenti sociali, ma anche le figure dirigenziali le quali, ancor più di frequente, sono chiamate a risolvere delicate questioni di contenuto giuridico.
Il programma del corso riguarderà non solo l’aspetto tecnico, ma anche l’aspetto giuridico della dei servizi sociali mediante approfondimenti volti a garantire le conoscenze essenziali del settore. Il Master di Alta formazione professionale in Diritto dei servizi sociali è utile anche per la preparazione di esami e/o concorsi pubblici.
Il Master è rivolto alle seguenti categorie professionali e non: assistenti sociali, psicologi, medici, dipendenti ASL, educatori, operatori sociali e socio-sanitari, avvocati, praticanti avvocati, membri delle forze dell’ordine, mediatori civili, familiari e culturali, insegnanti e dirigenti scolastici.
DATA INIZIO LEZIONI: 17 MAGGIO 2022
DURATA E FREQUENZA: Il corso avrà la durata complessiva di 50 ore. Il master si svolgerà presso la sede della Salerno Formazione con frequenza settimanale per circa n. 3 ore lezione.
E’ POSSIBILE SEGUIRE LE LEZIONI, OLTRE CHE IN AULA, ANCHE IN MODALITA’ E.LEARNING – ON.LINE.
E’ prevista solo una quota d’ iscrizione di €. 350,00 per il rilascio dell’ATTESTATO DI ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE IN “DIRITTO DEI SERVIZI SOCIALI”.
DESTINATARI: Il corso è a numero chiuso ed è rivolto a n. 16 persone in possesso di diploma e/o laurea triennale e/o specialistica.
CHIUSURA ISCRIZIONI: RAGGIUNGIMENTO DI MASSIMO 16 ISCRITTI
PROGRAMMA DI STUDIO:
MODULO 1 – LE RESPONSABILITA’ NEI SERVIZI SOCIALI
1.1. Definizioni preliminari
1.2. Sintesi degli elementi soggettivi nel giudizio di responsabilità
1.3. La responsabilità della p.a.: natura, fonti, contenuto
1.3.1. La responsabilità precontrattuale della p.a.
1.3.2. La responsabilità contrattuale della p.a.
1.3.3. La responsabilità extracontrattuale della p.a.
1.3.4. La responsabilità da fatto lecito
1.4. La responsabilità del dipendente della p.a.: natura, fonti, contenuto
1.5. Responsabilità di diritto pubblico: la responsabilità penale
1.6. Segue: la responsabilità amministrativa
1.6.1. I soggetti
1.6.2. I presupposti
1.6.3. Il danno
1.6.4. La c.d. messa in mora
1.6.5. La prescrizione
1.6.6. Brevi note sull’intersezione delle varie tipologie di responsabilità
1.6.7. Responsabilità amministrativa e ordini illegittimi
1.6.8. Responsabilità amministrativa e passaggio di consegne
1.7. La responsabilità disciplinare in particolare
1.8. Il principio di distinzione politica-amministrazione e la responsabilità dirigenziale in particolare
1.9. Le responsabilità e l’assicurazione dell’operatore sociale
MODULO 2 – LE RESPONSABILITA’: CASI E QUESTIONI
2.1. Le responsabilità del responsabile unico del procedimento
2.2. Le responsabilità afferenti la gestione del procedimento di accesso ai documenti amministrativi
2.3. Le responsabilità all’interno dell’équipe
2.3.1. Generalità
2.3.2. Il problema della responsabilità all’interno dell’équipe
2.4. Profili di responsabilità in caso di delega
MODULO 3 – I REATI DELL’OPERATORE SOCIALE
3.1. L’operatore sociale quale pubblico ufficiale/incaricato di pubblico ser vizio
3.2. Nozione del pubblico ufficiale
3.2.1. Formazione e manifestazione della volontà della p.a.
3.2.2. Poteri autoritativi
3.2.3. Poteri certificativi
3.3. Nozione della persona incaricata di un pubblico servizio
3.4. Il funzionario e l’incaricato di fatto
3.5. I reati procedibili d’ufficio e a querela di parte. L’operatore sociale: rea ti comuni e reati propri
3.5.1. I reati procedibili d’ufficio e a querela di parte
3.5.2. L’operatore sociale: reati comuni e reati propri
MODULO 4 – IL SEGRETO PROFESSIONALE, IL SEGRETO D’UFFICIO E I RAPPORTI CON L’OBBLIGO DI DENUNCIA E DI RENDERE TESTIMONIANZA
4.1. Il reato di rivelazione di segreto professionale
4.1.1. Introduzione
4.1.2. I soggetti attivi
4.1.3. Oggetto materiale del reato
4.1.4. La condotta del reo e l’elemento soggettivo
4.1.5. La nozione di “giusta causa della rivelazione”
4.1.6. La nozione di “nocumento”
4.1.7. Inquadramento sistematico del delitto
4.2. Il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio
4.2.1. Introduzione
4.2.2. I soggetti attivi
4.2.3. Oggetto materiale del reato
4.2.4. La condotta del reo e l’elemento soggettivo
4.2.5. Inquadramento sistematico del delitto
4.2.6. Rapporto tra la prova testimoniale e il segreto d’ufficio
4.3. Il segreto professionale dell’assistente sociale
4.4. Il segreto professionale dello psicologo
4.5. Il segreto professionale dell’educatore
4.6. Il pubblico ufficiale, l’incaricato di pubblico servizio e gli obblighi di referto o denuncia e di rendere testimonianza
4.6.1. L’obbligo di denuncia di reato e l’obbligo di referto
4.6.2. Soluzione del contrasto (apparente) tra gli obblighi (giuridici) di conservazione di un segreto e di denuncia di un fatto di reato
4.6.3. Soluzione del contrasto (apparente) tra l’obbligo al segreto e l’obbligo di rendere testimonianza nel processo penale o civile
4.6.4. Il caso particolare degli operatori sociali che operano nell’ambito delle tossicodipendenze
MODULO 5 – L’OPERATORE SOCIALE E LA POLIZIA GIUDIZIARIA. L’OPERATORE SOCIALE E L’AVVOCATO CHE OPERA IN SEDE DI INDAGINI DIFENSIVE
5.1. Alcune note sui rapporti tra l’operatore sociale e la Polizia giudiziaria
5.2. L’operatore sociale e le indagini difensive
5.2.1. Gli avvertimenti
5.2.2. Le diverse modalità attuative dell’investigazione difensiva
5.2.3. L’audizione coattiva dell’operatore sociale che si rifiuta di rendere informazioni e la richiesta d’incidente probatorio
5.2.4. Il reato di false informazioni al difensore
5.2.5. La richiesta di documentazione alla p.a.
MODULO 6 – LE RESPONSABILITA’ DEGLI EDUCATORI, GENITORI E TUTORI
6.1. La responsabilità extracontrattuale ex art. 2047 c.c.
6.2. La responsabilità extracontrattuale ex art. 2048 c.c.
6.3. La responsabilità extracontrattuale ex art. 2049 c.c.
6.4. La responsabilità contrattuale
6.5. La responsabilità penale
6.6. Applicazione concreta del disposto codicistico: note sulla responsabilità dei genitori e dei tutori
6.7. Segue: note sulla responsabilità degli insegnanti, degli educatori e precettori in genere
6.8. Un caso particolare: la responsabilità per i danni causati da persona disabile (e incapace) agli altri e a sé stesso
6.9. Note di approfondimento sui delitti di abuso dei mezzi di correzione e maltrattamenti in famiglia e verso i fanciulli
6.10. Responsabilità e trasporto scolastico
6.11. Considerazioni essenziali alla luce della più recente giurisprudenza
MODULO 7 – ELEMENTI DI DIRITTO CIVILE
- Le misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia: amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione
7.1. La capacità giuridica e la capacità di agire
7.2. L’amministrazione di sostegno: un’analisi sistematica
7.3. L’interdizione e l’inabilitazione nell’attuale impianto codicistico: note essenziali
7.4. Le responsabilità del tutore, del curatore e dell’amministratore di sostegno
7.5. La rappresentanza. Cenni
7.6. Gli atti dei soggetti sottoposti a misure di protezione: cenni introduttivi
7.7. Segue: gli atti dell’interdetto o dell’inabilitato
7.8. Gli atti del beneficiario dell’amministrazione di sostegno
7.9. L’annullamento degli atti e le interferenze tra il relativo giudizio e il giudizio applicativo della misura di protezione
7.10. Le responsabilità giuridiche del tutore dell’interdetto
7.11. L’ambito della responsabilità extracontrattuale
7.12. L’ambito della responsabilità contrattuale
7.13. L’ambito della responsabilità penale
7.14. Le responsabilità del curatore dell’inabilitato
7.15. Le responsabilità dell’amministratore di sostegno
MODULO 8 – ELEMENTI DI DIRITTO MINORILE
- La tutela del minore tra diritto internazionale e ordinamento interno
8.1. Il Tribunale per i minorenni
8.1.1. Le competenze del Tribunale per i minorenni
8.2. La Procura per i minorenni
8.3. La Sezione per i minorenni e la famiglia della Corte d’Appello
8.4. Il Giudice tutelare
8.5. Il Tribunale ordinario in veste di Giudice della separazione o del divorzio
8.6. La Polizia giudiziaria
8.7. L’avvocato
8.8. Il Servizio sociale territoriale
8.9. Il Servizio sociale per i minorenni
8.10. Le Comunità di accoglienza
8.11. I Consultori familiari
8.12. Il Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza
8.13. Altri soggetti
8.14. La potestà dei genitori
8.15. L’affidamento del minore
8.16. Le segnalazioni e le denunce all’Autorità giudiziaria
8.17. Il minore e il diritto alla salute
8.18. Il minore straniero (non accompagnato) in Italia
8.19. Diritto penale minorile
8.20. Il processo penale minorile
8.21. La libertà personale nel processo minorile
8.22. I Servizi sociali e il procedimento penale minorile
MODULO 9 – ELEMENTI DI DIRITTO AMMINISTRATIVO
- La compartecipazione dell’utenza al costo dei Servizi socio-assistenziali e socio-sanitari: un quadro sintetico
9.1. La disciplina codicistica dell’obbligazione alimentare: cenni essenziali
9.2. Solidarietà familiare e solidarietà sociale
9.3. L’evoluzione dell’integrazione fra i servizi sociali e quelli sanitari
9.3.1. Le “liti relative al recupero di spese di spedalità”: la ripartizione dei costi tra Enti locali e S.S.N. 9.4. L’utilizzo dell’indicatore ISEE e la compartecipazione dell’utenza
9.4.1. Introduzione
9.4.2. La c.d. “azione di rivalsa”
9.4.3. Dell’obbligo gravante sul Comune
9.4.4. I “diritti” dei genitori anziani e gli (insussistenti) obblighi dei figli. Dei presunti obblighi dei soggetti tenuti agli alimenti
9.4.5. Della legittimità dei contratti d’ingresso in struttura (le c.d. “convenzioni di accoglimento”) 9.4.6. La vicenda della rivalsa ex l. 3 dicembre 1931, n. 1580
9.4.7. La previsione normativa della compartecipazione dell’utente
9.4.8. Il corretto utilizzo dello strumento ISEE ai fini dell’accesso e della compartecipazione alla spesa. Le illegittimità dei Regola menti comunali rilevate dalla giurisprudenza amministrativa
9.5.1. Le associazioni non profit
9.6. Brevi note sul danno da ritardo nella l. n. 241/1990 e le conseguenze risarcitorie in capo alla Pubblica Amministrazione
9.7. Il procedimento di accesso ai documenti amministrativi dei Servizi sociali: cenni essenziali
MODULO 10 – ELEMENTI DI DIRITTO PENALE
10.1. L’affidamento dei minori all’Ente locale e il delitto di mancata esecuzione dolosa dei provvedimenti del Giudice
10.2. I Servizi sociali e il reato di stalking
10.2.1. Introduzione
10.2.2. I soggetti
10.2.2.1. Lo stalker
10.2.2.2. La vittima
10.2.3. La condotta
10.2.4. L’evento
10.2.4.1. Il perdurante grave stato di ansia e di paura
10.2.4.2. Il fondato timore per l’incolumità propria o del prossimo congiunto o di persona legata al medesimo da relazione affettiva
10.2.4.3. Il mutamento delle abitudini di vita
10.2.5. L’elemento soggettivo
10.2.6. La consumazione del reato ed il tentativo
10.2.7. La prova dello stalking
10.2.8. Le circostanze aggravanti
10.2.9. L’ammonimento del Questore
10.2.10. Aspetti processuali
10.2.10.1. La procedibilità
10.2.10.2. Le misure cautelari personali
Per ulteriori informazioni e/o per le iscrizioni, è possibile contattare dal lunedì al sabato dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00 la segreteria studenti della Salerno Formazione ai seguenti recapiti telefonici 089.2960483 e/o 338.3304185.
www.salernoformazione.com
(messaggio promozionale)