Sabato 14 maggio, alle ore 9.30, nella sede del Circolo Canottieri Irno di Salerno, sarà illustrato nei dettagli il “Progetto Trotula”, che coniuga sport e riabilitazione, grazie anche a specifici corsi di canottaggio che saranno organizzati gratuitamente per “Pink Ladies” come terapia psicofisica post traumatica per le donne mastectomizzate. L’iniziativa è promossa dalla Casa di Cura “Villa del Sole” di Salerno, dal Circolo Canottieri Irno di Salerno e dalla Fondazione Scuola Medica Salernitana ed è patrocinata dalla Regione Campania, dal Comune di Salerno, dalla Federazione Italiana Canottaggio e dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Salerno.
La presentazione sarà curata dal dottore Giovanni Ricco, che da direttore sanitario della “Villa del Sole”, oltre che da presidente del Circolo Canottieri Irno, anche sulla base di analoghe esperienze maturate sul territorio nazionale, si è adoperato per la realizzazione di questo progetto che mira ad elevare lo sport a strumento imprescindibile non solo per il corretto stile di vita e per la prevenzione, ma anche per le finalità terapeutiche. Previsti gli interventi del dottore Luigi Cremone, senologo (Breast Unit “Villa del Sole” di Salerno), del dottore Luigi Novello, fisioterapista, che approfondirà il tema della “riabilitazione della paziente mastectomizzata”, e del dottore Nicolò Cavalcanti, referente nazionale della Federazione Italiana Canottaggio per il progetto “Sport terapia integrata”, che parteciperà da remoto. Hanno assicurato la loro presenza ai lavori anche le rappresentanti delle associazioni “Noi donne…soprattutto”, “Un fiore chiamato donna” e “Gli Angeli del Sorriso”.
ll “Progetto Trotula”, intitolato alla de Ruggiero, che a Salerno fu la prima medica d’Europa, o meglio la prima ginecologa, è destinato – come è riportato nella brochure introduttiva – alle donne che si ammalano di tumore alla mammella e che ogni anno sono circa cinquantamila in Italia: praticare uno sport può essere considerato un farmaco che in alcuni casi riduce il rischio di recidiva, alleviando gli effetti collaterali delle terapie anti-tumorali ed agendo sull’ansia e sulla percezione del dolore.
Studi approfonditi hanno dimostrato che il canottaggio, in particolare, è un valido supporto nel recupero di braccia e tronco con vantaggi anche nel caso di gravi neoplasie in pazienti che hanno mantenuto un buono stato generale di salute. Vogare, infatti, aiuta il recupero e riduce il rischio di linfedema, il rigonfiamento delle braccia a volte legato alla rimozione dei linfonodi. E’ per questa ragione che il Circolo Canottieri Irno di Salerno ha deciso di implementare, presso la propria struttura, corsi gratuiti di canottaggio per le donne che hanno vinto la lotta contro il tumore alla mammella, ma che necessitano, in un momento così delicato della loro vita, di recuperare l’equilibrio psicofisico. Saranno seguite da un team di esperti professionisti, che darà loro la spinta a rinascere e ritrovarsi.
Commenta