McDonald’s lascia la Russia con la vendita completa delle sue attività (850 ristoranti) a un acquirente locale, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Lo riporta Bloomberg. I locali non utilizzeranno più il nome, il logo, il marchio di McDonald’s. Con l’uscita dalla Russia, la società prevede di registrare un onere non monetario di circa 1,2-1,5 milioni di dollari per cancellare gli investimenti netti in Russia.
Il colosso americano dei fast food, che dopo l’invasione dell’Ucraina aveva chiuso i suoi ristoranti in Russia, mette fine a 32 anni di attività nel Paese.
McDonald’s ha sottolineato che la crisi umanitaria causata dalla guerra ha reso di fatto “insostenibile, né coerente con i nostri valori” mantenere le attività in Russia. In una nota, l’amministratore delegato Chris Kempczinski ha evidenziato come la “dedizione e la fedeltà dei dipendenti e delle centinaia di fornitori russi abbiano reso difficile la decisione di andarsene”.
Tuttavia, “abbiamo un impegno nei confronti della nostra comunità globale e dobbiamo rimanere saldi nei nostri valori”, ha detto, aggiungendo che “il nostro impegno nei confronti dei nostri valori significa che non possiamo più far brillare i nostri archi lì”.
L’8 marzo, il marchio di fast food aveva annunciato la chiusura temporanea dei suoi 850 punti vendita in Russia, ma continua a pagare i dipendenti. Lunedì ha dichiarato che cercherà di farli assumere da un acquirente russo e di pagarli fino alla chiusura della vendita.
I McDonald’s potrebbero diventare “Zio Vanja”
“McDonald’s tornerà in Russia sotto un nuovo marchio a giugno, mantenendo la catena di ristoranti e il menu, così come i posti di lavoro”, ha detto una fonte della società all’agenzia russa Tass. “Oltre il 90% dei fornitori sono russi, lavorano con loro e continueranno a farlo. Di fatto solo il nome cambierà”, ha spiegato la fonte.
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