Il pericolo che BA.4 e BA.5 portano con sé “è reale”. Dopo il probabile rallentamento del virus nel periodo estivo “potremmo ritrovarci ad affrontare il terzo autunno problematico dell’era pandemica”, ha detto Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali)
In Italia il ceppo di virus prevalente resta per il momento Omicron 2 (BA.2). Il 7 maggio sono però stati rilevati tre casi di BA.5 a Perugia. Anche BA.4, ha fatto sapere l’Istituto Superiore di Sanità, risulta già presente sul territorio. Negli scorsi giorni è stata isolata ad esempio nei laboratori dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna
Le previsioni per il prossimo autunno sono le stesse in Italia come nel resto del mondo. Il governo statunitense prevede che saranno circa 100 milioni gli americani (il 30% della popolazione) che potrebbero contagiarsi dopo l’estate, proprio per il rapido evolversi di Omicron
Sono sempre le nuove forme di Omicron a guidare una nuova ondata di contagi – la quinta – in Sudafrica. Lo riporta la Bbc sulla base dei dati dell’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili, che ha evidenziato un aumento del 60% di nuovi casi in due giorni
Il diffondersi di nuove varianti intanto sta trainando anche i numeri crescenti di persone che hanno contratto il coronavirus pur avendolo già avuto in passato. La scorsa settimana casi simili sono cresciuti del 5%, fa sapere l’Iss
Sulla base delle conoscenze scientifiche finora disponibili, ha spiegato la professoressa Antonella Mencacci, responsabile del laboratorio di microbiologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia, è possibile sostenere che Omicron 5 presenti una contagiosità maggiore delle forme precedenti, anche se “non è ancora chiaro di quanto”
I tre pazienti colpiti dalla malattia “stanno bene”, ha detto Mancacci, precisando che BA.5 provoca un’infezione “come tutte le altre” e che “interessa principalmente le vie respiratorie alte”
Anna Teresa Palamara, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Iss, spiega come sulla piattaforma IcoGen, che traccia le varie forme di coronavirus sulla base delle segnalazioni sul territorio, “osserviamo anche 38 possibili ricombinanti” di Omicron. Tutte sono “costantemente monitorate” e per ora non vengono associate a una diversità “severità nella malattia” rispetto a varianti più conosciute
Le previsioni future legate alla circolazione di nuove varianti e sottovarianti, spiega il virologo e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco (in foto) in un’intervista a La Stampa, rendono “la quarta dose fondamentale per gli anziani e in prospettiva per tutti”