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Fonderie Pisano, secondo tavolo tecnico al Comune di Salerno

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“Oggi ho partecipato al secondo tavolo tecnico comunale che ha sul “banco degli imputati” le Fonderie Pisano quale “fonte di inquinamento” della valle dell’Irno come affermato anche dallo stesso presidente della commissione ambiente Arturo Iannelli.

Il “refrain” della delocalizzazione dell’opificio ha stancato i cittadini esasperati dai miasmi e dalle patologie respiratorie ed oncologiche: non è più sopportabile ascoltare (come succede da anni) la ricerca della stessa soluzione che – puntualmente – non arriva mai.
Ho stigmatizzato le affermazioni fatte dal responsabile della prevenzione dell’Asl Salerno in interviste agli organi di stampa.

Lo studio Spes, come illustrato dallo stesso rappresentante dell’istituto zooprofilattico, ha dimostrato l’inquinamento nella Valle dell’Irno da parte di alcune sostanze (cromo, nichel, mercurio e policlorofenili).

Alcune di esse sono riconducibili alla combustione di carbon-coke utilizzato dalla Fonderia e non confondibili con inquinamento da traffico e da uso di freni o di altre industrie che insistono nella zona. Inoltre, le dichiarazioni sulle sostanze cancerogene che, cito, “sarebbero limitate al solo fumo, radon e amianto” vengono smentite da migliaia di pubblicazioni scientifiche e di report dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che dimostrano come polveri sottili particolari (PM10, PM2,5 e metalli pesanti) siano inquinanti tossici e cancerogeni.

Per rispondere a tali affermazioni ho fatto mettere agli atti una relazione di due luminari come Forestieri/Baggiani, noti a livello nazionale anche per gli studi sull’ILVA di Taranto, che hanno analizzato una perizia per il tribunale da poco prodotta e si sono espressi in modo incontrovertibile sulla correlazione tra le morti studiate e l’inquinamento.

Le Fonderie insistono in una zona della città che non ha più criteri urbanistici di zona industriale; il nuovo PUC ha individuato quella zona come residenziale/terziaria. Le Fonderie devono presentare il Piano Urbanistico Attuativo e se l’azienda non procederà, il Comune dovrà imporsi e presentare il PUA a loro spese. Mi impegnerò nelle commissioni competenti a perseguire questo percorso (insieme agli studi scientifici) per imboccare ogni strada possibile per consentire ai salernitani di respirare aria salubre”.

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