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“Avanti Salernitana”, lettera aperta ai tifosi di domenica 22 maggio

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«C’è chi di voi pensa che Fidene sia la terza persona plurale del congiuntivo del verbo Fidare. Chi pensa che Astrea sia il nome di una nuova costellazione della Via Lattea,
Chi pensa che Poggibonsi sia un personaggio dei cartoni animati stile Peppa Pig, E chi pensa che Arzachena è un posto di villeggiatura vip. Ci sta, va bene così. È giusto che sia così. Domenica non è una guerra tra tifosi più, tifosi meno, e quindi siete i benvenuti, fratelli Salernitani. Domenica non conta niente di tutto ció, conta salvare l’intera città.
Ma sapete, già c’è stato un tempo recente in cui la domenica si prendeva l’autostrada del Sole per andare a Roma.. più o meno, diciamo sui Colli Romani, ma sapendo che di lì a poco si sarebbe approdati all’Olimpico.  Noi lo sapevamo già, da sempre. Nel frattempo peró è esistito uno stadio a Torre Annunziata in cui per accedervi bisognava camminare 100m in una specie di tunnel, a quello di Matera vi si accedeva tramite una porticina stile scantinato, a Castellammare sembrava di stare nel Mercato rionale di Torrione, e a Fondi….beh, a Fondi c’era il Boville Ernica.
Montervino (!!!) ha alzato una Coppa col cavalluccio sul petto, Ginestra ha segnato di testa il primo gol in Serie C1, al Matusa ci siamo stati troppo spesso e senza spasso.
C’è stato il culo di Perrone, 1, 2,3, il talento silenzioso di mister Menichini, il rigore di Coda contro il Latina fu una fibrillazione atriale e poi con Minala arrivò l’infarto.
L’uomo che ci ha regalato la gioia più grande di quegli anni (e provo quasi vergogna a scriverlo). Il Presidente ci insultava ogni giorno e nel mentre l’unico obiettivo era tornare al Bentegodi a vendicare, noi e Carrus. Da lì è stato un buffet servito piano piano, “dolcemente”: Signorelli, Joao Silva, Andrea Rossi, Troianiello e Sciaudone, GRILLO, Palombi, Kalombo, Bittante, Della Rocca, Vuletich, Calaió, Castiglia, Cerci più sua moglie…
Scarico di merce sporca e di speranza putrefatta. Arrivò poi quel Salernitana-Cosenza, e la consapevolezza che qualcosa si era rotto, a Salerno e nel nostro cuore. Da quando poi è piombata la Serie A come un fulmine a ciel sereno, sapete tutto anche voi.
Domenica l’Arechi sarà gremito, e ben venga così. La Salernitana è di tutti, la Salernitana è della gente che ha piacere di vederla splendere, la Salernitana è un patrimonio prezioso senza un padre padrone. Ma a voi concittadini che venite a trascorrere una piacevole domenica sera di sport, mi permetto di dire:
non meravigliatevi se vedrete qualcuno di fianco piangere, di gioia o di dolore che sia.
Non sorridete, non commentate, non provate a capire. Per tutto ciò scritto sopra, probabilmente non capirete. Provate ad immaginare però un amore grande grande grande che quasi ti toglie il respiro e l’identità, e immaginate 23 anni trascorsi a cullare un ricordo, un sogno, e infine un’illusione, in nome di quell’amore grande grande grande.
C’è chi ci ha buttato il sangue, il tempo, i soldi, le lacrime, il sudore, l’anima appresso alla Salernitana. Senza un motivo, senza un fottutissimo apparente motivo. Ma è LEI che ti sceglie, è LEI che non lascerai mai.
AVANTI SALERNITANA,
Per Salerno, per questa splendida tifoseria,
e un pó anche per noi. 
Noi, eternamente tuoi.
NON TI LASCIAMO MAI!»
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