I fatti risalgono al febbraio 2016 allorquando sulla base di rilievi Arpac furono accertate fuoriuscite di reflui fognari inquinanti nel Comune di Bellizzi, in prossimità del torrente Vallemonio e in via Roma, con conseguente sequestro penale dell’intera condotta comunale da parte della Procura della Repubblica.
L’avvocato Cammarota ha dimostrato che il Sindaco di Bellizzi, che pure aveva emesso tutte le puntuali ordinanze possibili, non aveva alcun dovere e soprattutto alcun potere di intervento sulle condotte idriche, invece gestite da Asis e inserite nel più ampio programma denominato “Grande Progetto” della Provincia di Salerno relativo alla gestione delle acque.
La prova a discarico è stata raggiunta con una imponente produzione di atti, ordinanze, documenti, e con l’esame di testimoni, tutti dirigenti e funzionari pubblici, i quali hanno confermato la tesi difensiva ovvero che il Sindaco non avrebbe mai potuto chiudere le condotte idriche, così accertando la sua estraneità alle gravi accuse ascritte.