Danilo Iervolino, Walter Sabatini, Davide Nicola. Insieme ai calciatori, questi sono gli eroi di una stagione senza senso che ha portato ad un risultato “storico”. Una vera e propria impresa, unica nel panorama calcistico internazionale. Se è vero che bisogna celebrare i suddetti, i cui nomi resteranno scolpiti nella storia Granata, è anche vero che non bisogna dimenticarsi di chi ha lavorato in condizioni impensabili, assurde, in situazioni irreali. Non ci si dimentichi dunque di Fabrizio Castori, un mattoncino (anzi vari) in questa impresa è stato messo anche da lui. Un gentiluomo che ha riportato, sovvertendo ogni pronostico, la Salernitana nel paradiso del calcio. Un allenatore, un uomo, che non si è fatto distrarre dalle vicende societarie ma che dal primo giorno di ritiro si è rimboccato le maniche cercando di tirare fuori il massimo dal materiale a disposizione. Castori è colui il quale ha voluto l’acquisto di Bonazzoli (..ci ha chiesto fiducia, noi gliela diamo e ci stiamo mettendo a disposizione per superare quei limiti che hanno frenato la sua ascesa. Ci aspettiamo che possa ripagarci..), Zortea e Ruggeri (..li ho chiesti io personalmente…Ci possono dare una grande mano. Devono cogliere questa opportunità...), ha fatto fare il salto di qualità a Kastanos (mai aveva giocato una stagione da protagonista in A). Fabrizio Castori è l’uomo che non si è scomposto nemmeno quando gli hanno presentato dei video di alcuni calciatori, sconosciuti, ed ha dovuto fare di necessità virtù. Se Lassana Coulibaly è diventato la Roccia del centrocampo granata, gran parte del merito va a Fabrizio Castori. La sua Salernitana, dopo alcune difficoltà iniziali, era visibilmente in crescita ma tutto ciò gli è stato tolto di mano nel momento in cui il Generale Marchetti ha voluto improvvisarsi intenditore di calcio. Non sappiamo cosa sia successo nell’intervallo di La Spezia, ma di certo Castori non meritava quel trattamento. Non ci si dimentichi, per amore della verità, anche di Stefano Colantuono. Accolto tra le polemiche e lo scetticismo, ancora più di Castori ha dovuto fronteggiare situazioni extra-campo assurde quali infortuni a cascata, focolai covid, l’avvicinarsi della scadenza di dicembre con progressivo sfaldamento di tutte le certezze/speranze. Due le immagini del “Colantuono-bis” ovvero, la vittoria di Venezia con goal decisivo di Schiavone (si proprio lui) e la partita di Napoli, giocata in condizioni che dire rimaneggiate sarebbe un eufemismo e che, al netto di rigori generosi, la Salernitana stava impattando. Osteggiato in maniera forse anche eccessiva dalla piazza, Stefano Colantuono merita grandi ringraziamenti per la professionalità mostrata nel suo secondo periodo in granata e, soprattutto, per non essersi mai lamentato di fronte a tutte le grandi difficoltà che ha dovuto affrontare.
Quello che la Salernitana sta vivendo oggi, se si pensa a ciò che i suddetti hanno dovuto affrontare, ha veramente del clamoroso, un cambiamento che generalmente si vive tra stagioni successive, mai successo nell’arco di una stagione. Per questo motivo riteniamo che il modo migliore per affrontare il futuro sia quello di tenere ben presente il passato e ringraziare chi c’è stato per quanto fatto…”per quel che è stato GRAZIE, per quel che sarà SIA.”
Massimo Galluzzo