Salernitana. Rientri dai prestiti, tanti da piazzare. Grana Simy

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E’ appena finita la stagione 2021/22 e la Salernitana sta già iniziando a programmare la prossima, mettendo le basi a livello organizzativo in chiave futura. Ma non mancano i problemi. Nei prossimi giorni, infatti, Walter Sabatini, oltre a definire le posizioni degli attuali componenti della rosa ed a cominciare a ragionare sui possibili rinforzi da mettere a disposizione di mister Nicola, dovrà fare i conti anche con l’esercito di calciatori di proprietà del club granata che faranno rientro dai prestiti.

La questione più spinosa riguarda Simy: la mancata promozione in Serie A del Parma, fa decadere l’obbligo di riscatto da parte dei ducali. In Emilia Simy ha disputato 12 gare, segnando solo 1 gol, confermando le difficoltà evidenziate a Salerno nella prima metà di stagione (appena una rete in 19 partite). Una bella gatta da pelare (oltre ad un importante esborso economico, visto che c’è da saldare il residuo del debito nei confronti del Crotone) che il diesse granata eredita chiaramente dalla precedente gestione ma a cui va trovata una soluzione.

In attesa di comprendere le sorti del Palermo (in caso di promozione i siciliani sarebbero obbligati a riscattare Fella, a bersaglio 4 volte in stagione coi rosanero), rientreranno alla base dai prestiti “secchi” i vari Sy e Kristoffersen (Cosenza), Galeotafiore, Castillo e Vitale (Seregno), Del Regno e Iannone (Paganese), Cavion (Vicenza), Crisci (Bisceglie), D’Andrea (Teramo).

Hanno invece diritto di riscatto da far valere entro il 15 giugno (la Salernitana può esercitare il contro-riscatto entro il 17) l’Alessandria per Mantovani ed Orlando, la Ternana per Bogdan, il Cosenza per Boultam e la Reggina per Micai.

Inutile dire che, a naso, nessuno di questi calciatori sembra poter fare al caso della nuova Salernitana che nascerà nei prossimi giorni, motivo per cui a questa pattuglia di calciatori in ogni caso andrà trovata una collocazione (o bisognerà trovare con i loro agenti l’accordo per risoluzioni contrattuali).

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  • Tutti i bidoni di Fabiani, incluso il ridicolo premio salvezza pattuito con Colantuono, sono l’emblema del fallimento totale che era la Lazio B. Incompetenza, affarismo e disonestà, esserci liberati di questa gentaglia e vedere ora un vero presidente, un ds tra i migliori in Italia sembra ancora quasi un sogno. Per salvarci abbiamo speso meno di quello che hanno speso per farci umiliare per 20 partite. Ora Sabatini ha tempo e risorse per costruire con calma, speriamo solo che riesca a piazzare i 40 calciatori di serie C2 con cui Fabiani ha arrotondato il suo salario in vista del suo ritorno a fare la guardia carceraria…o in vista del suo ritorno in carcere.

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