A suggerire questa ipotesi, interessante per il sostentamento delle future missioni umane sulla Luna, è uno studio pubblicato su Scientific Reports dai ricercatori dell’Istituto di Geofisica della University of Alaska Fairbanks. Secondo i modelli attuali più accreditati, la maggior parte dell’acqua lunare sarebbe stata portata dall’impatto di asteroidi e comete e dal vento solare che veicola ioni idrogeno e ossigeno. Ma i dati raccolti dalle principali missioni lunari delle agenzie spaziali di Stati Uniti, Europa, India e Giappone, sembrano indicare anche una terza possibile fonte: l’atmosfera terrestre.
I dati mostrano la presenza sulla Luna di quantità rilevanti di ioni di ossigeno e idrogeno nei cinque giorni del mese lunare in cui il nostro satellite attraversa la ‘coda’ della magnetosfera terrestre (quella bolla a forma di lacrima che viene creata dal campo magnetico terrestre e che scherma il nostro pianeta dal flusso di particelle cariche provenienti dal Sole).
Fonte: ANSA