Riaprono i negozi, i supermercati ed i centri commerciali (al 75% della capacità), ripartono i mezzi pubblici, si ritorna in ufficio e la città riprende una parvenza di normalità. Le scuole riapriranno, anche se solo parzialmente. La riapertura comporterà però ancora molti test: serve un tampone negativo nelle 72 ore precedenti per usare i mezzi ed entrare nei luoghi pubblici. Ristoranti, palestre e cinema, al momento, rimangono ancora chiusi. La città ha allestito circa 15mila cabine per i tamponi “per soddisfare la domanda man mano che riprenderà il lavoro e la produzione”, dicono le autorità.
Il “successo” contro il virus come lo stanno presentando i media statali e i funzionari ha avuto, però dei costi, altissimi. Il rallentamento dell’economia, in questa che è la metropoli finanziaria del Paese e sede del porto più importante. Proteste, risse, mancanza di cibo, difficoltà di accedere agli ospedali, strutture per le quarantene – specialmente nelle prime settimane – strapiene. “Domani la nostra città darà il via a un nuovo inizio”, ha dichiarato la portavoce del governo di Shanghai, Yin Xin. “Questo è un giorno che abbiamo atteso a lungo e per il quale abbiamo pagato un prezzo”.
Circa 890mila persone rimarranno però ancora in isolamento, nelle aree considerate a rischio.
Fonte: LaRepubblica.it