Protagonista della vicenda è la dott.ssa Moira Azzopardi, manager maltese e compagna di un noto commercialista salernitano da anni trapiantato a La Valletta, che deve sostenere una visita specialistica all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. E fin qui nulla di strano. L’inattesa sorpresa giunge al momento di prenotare e pagare il ticket: non può perché… è straniera.
La professionista strabuzza gli occhi ed insiste: «Sono maltese, sono cittadina comunitaria, ho la tessera Team (tessera europea di assistenza sanitaria)». Ma la risposta arriva da un mortificatissimo operatore del Centro Unico di Prenotazione del Ruggi: «Non può, il sistema non consente di registrare stranieri…».
Per Moira Azzopardi una situazione assurda: «Ho provato a prenotare e pagare il ticket per una visita specialistica al Ruggi d’Aragona di Salerno. Da cittadino europeo di Malta ho prima fatto l’impegnativa e con la carta di assistenza europea sono andata a prenotare la visita. In ospedale sono iniziati i problemi e con il supporto competente della direzione amministrativa dell’ospedale abbiamo scoperto che il nuovo sistema della Regione Campania non gestisce “gli stranieri”… Come è possibile questo in un luogo turistico?».
Infatti la domanda è: com’è possibile? Lo stupore e la delusione della professionista maltese sono stati leniti dalla grande disponibilità e professionalità del dott. Giuseppe Ferrucci, dirigente del Cup del Ruggi, e del suo team di lavoro che hanno provato in ogni modo a risolvere il problema. Purtroppo senza riuscirci. Neanche cercando di generare un codice Stp (straniero temporaneamente presente) che solitamente è riservato ai migranti che sbarcano nel nostro paese. E sarebbe stata una soluzione anche molto umiliante. Alla dott.ssa Azzopardi, a quel punto, con tanto imbarazzo è stato “consigliato” di rivolgersi a strutture sanitarie del Lazio o della Basilicata.
Una figuraccia che, a quanto pare, non sembra isolata. Sono oltre 2 mesi che il problema viene segnalato dall’Asl Salerno al Cup regionale ma nessuno ha risolto il bug che in passato non c’era. Infatti, non c’era: sul retro delle vecchie ricette, quelle rosse, era predisposta una sorta di modulistica per l’assistenza sanitaria a persone straniere e quel sistema funzionava. A questo punto alcune domande sono legittime visto che la realizzazione del nuovo Portale Salute del Cittadino della Regione Campania, presentato dal governatore Vincenzo De Luca lo scorso aprile, sarà costato un bel po’ di denaro pubblico.
I primi dubbi riguardano il capitolato d’appalto, se questo abbia previsto (come invece il vecchio sistema) o meno che tra gli utenti potessero esserci anche cittadini stranieri, comunitari e non. E quindi prevedere le varie soluzioni. Se non è stato previsto la cosa è davvero grave.
Forti perplessità si concentrano anche su chi aveva l’obbligo di testare il sistema prima di metterlo in rete perché, è evidente, che c’è stato un controllo non proprio impeccabile, sicuramente superficiale. Una grave disfunzione che non pone certo in buona luce la Regione Campania e la sua sanità in contesto internazionale.
Un forte danno pratico e d’immagine, anche perché in un territorio a così alta vocazione turistica non è possibile non garantire la salute anche agli stranieri. Chi si occupa di turismo (ma non solo…) sa benissimo che tra le prime priorità di chi viaggia per il mondo c’è proprio l’assistenza sanitaria. E se la voce si sparge…