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E poi venne Mattia (di Enzo Capuano)

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Fuori il cielo azzurro di primavera, qui l’odore familiare delle corsie d’ospedale.

Silenzio

Eppure nella mia testa gira lenta una musica.

 

            Nascerà e non avrà paura nostro figlio / E chissà come sarà lui domani / Su quali strade camminerà / Cosa avrà nelle sue mani, le sue mani / Si muoverà e potrà volare / Nuoterà su una stella / Come sei bello / E se è un maschio si chiamerà /Mattia

 

Immagini che si rincorrono nell’attesa.

Scene vissute altre volte. Il cuore in gola, timore, impazienza.

Aspetti, come accaduto le altre volte, che un uomo in camice bianco apra la porta della sala parto e con voce commossa dica: “è nato.”

Ma siamo nel 2022 e in sala parto tanti cari amici. La porta è ancora chiusa, ma arrivano in tempo reale sul cellulare del tuo papà, fotografie e brevi filmati. Sei nato. Bellissima la foto della mamma che ti stringe commossa e sorride.

Nel corridoio abbracci, baci, qualche lacrima. Si è ripetuto il miracolo della vita. La cosa più bella e più incomprensibile che ci sia. È un’inspiegabile magia, da sempre ti chiedi come tutto possa succedersi in maniera perfetta, puntuale, attraverso un percorso lungo e straordinario… nove mesi con il fiato sospeso…

Ora siamo in attesa che tu e la tua mamma usciate.

Come sono belli i tuoi genitori… e Nicolò, che non sa ancora di essere tuo fratello e capirà, con il tempo, il dono che ha avuto.

Ed io qui, così vicino, così lontano. Mondi di galassie diverse che s’incontrano, si toccano e poi si allontanano, sempre più e conservano memoria attraverso i racconti. Ma oggi sono qui, con gli altri nonni, a chiacchierare sereni della terra che, con le sue regole, continua a girare e a offrire sensazioni, sempre le stesse, sempre nuove.

Penso a te, scricchiolo d’uomo appena nato, dei giorni infiniti che attraverserai; ne son certo avrò il tempo di raccontarti di ieri, di tuo padre quando era bambino. I suoi sogni, i suoi timori, i suoi successi e la determinazione, a provare ancora, dopo gli insuccessi. Ne sono certo, passeggeremo per un po’ mano nella mano, io a raccontare le cose di un tempo e tu a raccontare i progetti futuri.

 

Chissà, chissà domani / Su che cosa metteremo le mani / Se si potrà contare ancora le onde del mare / E alzare la testa…

 

Sei giunto con un vagito, le manine al cielo, i soliti rituali dell’ostetrica, del medico e poi eccoti nella culletta, pronto per iniziare il viaggio della vita.

Mistero, accoglienza, dono, impegno. Andrai per la tua strada e noi proveremo a starti vicino.

 

Chiudi i tuoi occhi non voltarti indietro / Qui tutto il mondo sembra fatto di vetro / E sta cadendo a pezzi come un vecchio presepio / Di più, muoviti più in fretta di più, benedetto / Più su, nel silenzio tra le nuvole, più su / Che si arriva alla luna, sì la luna / Ma non è bella come te questa luna

 

Ti aiuteremo a muoverti in questo mondo fragile, ma splendido con i suoi colori, suoni, profumi e proveremo a raccontarti della lealtà, dell’amicizia, della famiglia e ti diremo che il buio è solo un luogo in cui meditare e ascoltare la musica e cercheremo di ricordare a noi stessi che la vita è tua e da grande sarai tu a decidere il percorso per attraversarla. Che tu possa essere felice Mattia.

 

Lento, lento, adesso batte più lento / Ciao, come stai / Il tuo cuore lo sento / I tuoi occhi così belli non li ho visti mai / Ma adesso non voltarti / Voglio ancora guardarti / Non girare la testa / Dove sono le tue mani / Aspettiamo che ritorni la luce / Di sentire una voce…

di Enzo Capuano

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