Alcune di queste manifestazioni o incontri pseudo culturali sono iniziative private e quindi è il privato che deve economicamente rischiare in proprio con la vendita di biglietto di ingresso.
E’ facile e privo di responsabilità quando il cosiddetto ideatore può contare sul contributo pubblico
Signor Sindaco! Le risulta che alcune di queste “celebrate” – si fa per dire- manifestazioni vengono frequentate da un numero molto esiguo di “attenti” spettatori?
In linea teorica si potrebbe anche giustificare l’intervento economico pubblico se l’evento richiamasse il “pubblico delle grandi occasioni” ma la realtà è ben diversa
Sette, otto o dieci spettatori non giustificano il sostegno economico istituzionale.
Il danaro pubblico. elargito per mantenere in vita alcune manifestazioni di nessu richiamo culturale potrebbe servire, ad esempio a quanti vivono in città al di sotto della linea di povertà
Infine, il comune mortale si chiede se, ad esempio, una struttura pubblica è attualmente gestita per “chiamata diretta” oppure per partecipazione ad un bando pubblico
di Enzo Todaro