“Era un atto tanto atteso dai lavoratori che da anni con ansia chiedevano che venisse riconosciuto il loro impegno nel nostro servizio sanitario, atto ripetutamente sollecitato dalla Uil Fpl Salerno ma da tutto il mondo sindacale. Riteniamo che quanto disposto sia comunque solo una parte degli adempimenti che con urgenza dovranno essere attivati“, ha detto Donato Salvato, segretario generale della Uil Fpl provinciale.
“Infatti non possiamo e non dobbiamo dimenticare che insieme a tale personale ha prestato servizio nelle nostre strutture e nel durissimo periodo pandemico altro personale che con analogo diritto attende che questo impegno e sacrificio possa essere riconosciuto”.
Per questi motivi la Uil Fpl Salerno ha chiesto alla Regione e ai vertici di Ruggi e Asl di avviare ad horas la ricognizione del personale in possesso dei requisiti per le procedure di stabilizzazione.
“Si tratta del personale che alla data del prossimo 30 giugno avrà maturato almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativo , di cui almeno 6 mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno prossimo”, ha detto Salvato.
“Riteniamo che anche questi professionisti della sanità abbiano diritto ad un futuro, obbligo giuridico ma anche morale nel momento in cui sono stati osannati e apprezzati per il loro supporto durante la fase emergenziale pandemica e altrettanto velocemente dimenticati. Pensare alla sanita salernitana in assenza di stabilizzazioni, con un regresso numerico dei diversi profili sanitari al Ruggi e all’Asl Salerno, significa produrre un regresso dei servizi, oberare con turni massacranti il solo personale a tempo indeterminato, non aver chiaro l’obiettivo strategico di vitalità e rafforzamento aziendale. Il Sistema sanitario nazionale è un sistema organizzativo complesso nel quale le risorse umane rappresentano la leva fondamentale per garantire sostenibilità e qualità dell’assistenza ai cittadini. Siamo pronti alla mobilitazione e preannunciamo nei prossimi giorni dei sit-in di sensibilizzazione per sostenere tale diritto ma siamo convinti che tale sensibilità sarà riscontrata anche nelle decisioni che saranno adottate a breve da Regione, Ruggi e Asl. Dobbiamo far fronte comune – ha chiosato – affinché il futuro prossimo determini non solo lo svuotamento del rilevante bacino dei precari ma anche affinché non si determini altro precariato, perché il servizio sanitario post pandemico ha bisogno di personale stabile, motivato e sereno”.