“Cominciamo a pensare che la questione delle mascherine riceva troppe attenzioni: al massimo si tratta di portarla due giorni, agli scritti. Se gli edifici scolastici fossero vivibili, provvisti di condizionamento dell’aria come tutti gli uffici pubblici, questo problema non ci sarebbe”, ha proseguito Costarelli. È terribile che la scuola non abbia avuto questa attenzione, visto che il caldo ormai si soffre da maggio a settembre. E quindi parlare sempre di mascherina a scuola sembra un tema di distrazione di massa rispetto ai temi veri, l’areazione e il condizionamento dell’aria”, ha denunciato. “Il candidato in passato è stato autorizzato a togliere la mascherina, i protocolli anti-Covid degli anni scorsi non sono più validi, ad oggi non abbiamo alcun protocollo né alcun obbligo di mantenere i 2 metri di distanza che certamente manterremo: ma il candidato è autorizzato a non indossare la mascherina mentre parlerà”, Ha precisato ancora la dirigente scolastica.
Sul tema mascherine durante la maturità, sempre all’Ansa, ha parlato anche il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso. “Può essere un’opzione da valutare l’ipotesi di far tenere la mascherina ai maturandi solo per gli scritti e non per gli orali: ricalcherebbe un po’ quanto accade in Parlamento: deputati, senatori e membri del Governo la indossano quando sono seduti al proprio posto e la abbassano quando sono chiamati a intervenire”, ha spiegato. “Personalmente sarei per indossarla solo quando si gira nei corridoi e in caso di assembramenti, ma al ministero della Salute hanno evidentemente una preclusione nei confronti del mondo dell’istruzione: hanno tolto le restrizioni dappertutto tranne che a scuola. Mi sembra evidente che ci sia un pregiudizio ideologico”, ha aggiunto.
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