Per capirlo è stato chiesto alla community del Touring Club Italiano, composta da più di 300mila persone, il livello di rischio percepito in alcune situazioni, su una scala da 1 (basso) a 5 (elevato). La ricerca effettuata tra il 30 maggio e il 6 giugno scorsi è stata realizzata al fine di cogliere le tendenze della nuova stagione, ormai alle porte.
Relativamente al 2020, si registrano percezioni di rischio molto più contenute: sorprende tuttavia che, in un contesto di maggiore tranquillità rispetto allo scorso anno (campagna vaccinale completata, varianti che sembrano avere effetti più attenuati eccetera), permanga una condizione quasi inalterata. Se di solito il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring era di circa 60-40, nell’estate 2022 continua ancora il trend impostosi con la pandemia: il 73% (era il 91% nel 2021) infatti sceglierà una destinazione domestica. Chi andrà all’estero (27%) sceglierà soprattutto i viaggi in Europa (23%) mentre sono ancora residuali gli spostamenti di più lungo raggio.
Guardando in casa nostra, la regione preferita dagli intervistati è il Trentino-Alto Adige, seguita da Sardegna, Toscana e Puglia. Rispetto all’estate precedente, la Sardegna sale nelle preferenze delle persone riposizionandosi quasi ai livelli pre-Covid.
Il progressivo ritorno alla normalità ha un impatto anche sulle preferenze degli italiani: se il mare resta irrinunciabile in estate (47%, in calo rispetto al 2021), si registra una diminuzione della montagna (20%, in calo rispetto all’anno scorso). Si segnala una ripresa decisa del turismo urbano (14% rispetto al 9% del 2021), mentre continua l’andamento positivo del turismo rurale e dei borghi (9%, in crescita rispetto agli anni precedenti).
Nonostante la situazione generale del Paese sia molto migliorata e la pandemia resti presente solo sotto traccia, ci sono alcune abitudini di viaggio acquisite come espedienti di “sicurezza” che accompagneranno anche l’estate 2022. La stragrande maggioranza della community Touring, infatti, afferma che si orienterà verso luoghi meno noti e affollati (83%) e che dedicherà tempo ad attività open air (escursionismo, visite naturalistiche, itinerari in bicicletta eccetera) anche in contesti di vacanza più tradizionali come quelli al mare (81%).
C’è poi un 40% che pensa di programmare una vacanza lenta, spostandosi prevalentemente a piedi o in bicicletta mentre il 32% (il 60% la scorsa estate) si orienterà verso una destinazione di prossimità.
di Tony Ardito
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