Il conto, però, lo pagheranno come sempre i cittadini“. E’ quanto scrive, in una nota stampa, diffusa nella giornata di ieri dal Gruppo Oltre, presente all’interno della minoranza al Comune di Salerno.
“Il decreto, infatti, prevede un aumento delle tasse e una serie di tagli alla spesa pubblica. Più nello specifico: il Comune di Salerno – continua la nota del Gruppo Oltre – aumenterà l’addizionale Irpef oltre l’aliquota massima, ridurrà la già esigua spesa corrente di un ulteriore 2%, venderà quel poco che è rimasto del patrimonio pubblico, dovrà intervenire sulle partecipate forse anche con dolorosi tagli al personale. In altre parole i protagonisti dello scempio, e in generale tutta la congrega che governa Salerno da anni, possono continuare a fare danni sulle spalle dei cittadini.
Sarebbe ora di capire come sono stati sperperati, in tanti anni, milioni di euro e come mai nonostante i cittadini di Salerno paghino le tasse più alte d’Italia i servizi siano inesistenti e i buchi di bilancio sempre più consistenti. Amministratori con un minimo di dignità e senso del pudore sarebbero già a casa a nascondersi.
Ma qui a Salerno, non esiste limite alla vergogna“.
Un immenso ringraziamento agli ebeti parassiti che hanno sostenuto questi farabutti ed il Sistema Salerno….
Un enorme ringraziamento ai giornalisti venduti che ancora lì sostengono….
Senza dignità e vergogna….
Fa schifo chi li vota poi fanno schifo loro
Bravissimi!!!! Peccato che fino a qualche mese fa molti del gruppo OLTRE sono stati complici consenzienti. Magra consolazione il fatto che oggi replicano giustizia, mi verrebbe da pensare che forse volevano partecipare al banchetto ma non hanno trovato più nulla????
e io pago!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi sono rotto sento sempre la stessa cosa purtroppo i parassiti nel comune di salerno quanti c’è ne sono e non basta disinfettare le stanze purtroppo sono troppi come le pantecane che girano sul lungomare……meditate meditate
Un popolo che elegge ladri, corrotti, impostori e traditori non è vittima bensì complice di George Orwell
Tutti in galera