L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) è da quasi 100 anni il punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia. Fin dalla sua nascita nel 1925, l’Istituto accompagna l’evoluzione del sistema scolastico italiano investendo in formazione e innovazione e sostenendo i processi di miglioramento scuola.
L’Istituto sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento.
Il progetto PATHS nasce dalla collaborazione tra INDIRE e la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e il Sistema Nazionale di Istruzione del Ministero dell’Istruzione, in linea con il documento MIUR Orientamenti per l’apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza.
Il progetto, degno di essere pubblicato sul sito di INDIRE, realizzato dai giovani della III C del liceo classico di Eboli, ha esplorato la parola “luce”, attraverso un percorso in più fasi che ha coinvolto gli esperti di INDIRE, i docenti dell’ dell’Università di Salerno, Clementina Cantillo e Renato De Filippis, confrontandosi con la comunità educante e il territorio.
“Il termine “luce” – si legge nell’introduzione al lavoro svolto – considerato nella sua singolarità, esprime la consapevolezza della verità, della probità, dell’illuminazione interiore, introducendo alla dicotomia tra ciò che appare e ciò che è, tra asservimento e libertà del pensiero. Nell’opposizione terminologica dialettica “luce e tenebre” indica anche uno stato d’animo, una condizione di vita, un modus operandi. La vita attiva incentrata esclusivamente sull’esteriorità è, talvolta, accompagnata da un ottenebramento dell’animo; viceversa, il ripiegamento su se stessi, la riflessione interiore e l’introspezione contribuiscono ad illuminare di nuova luce le azioni esteriori, donando ad esse un significato ultimo denso di valori”.