L’Asl, nell’ambito del piano di assistenza, aveva garantito alla bambina solo 8 ore alla settimana, lasciando a carico del Piano Sociale di Zona le altre 20 ore. Era stato approvato un regolamento sulla compartecipazione alla spesa sanitaria che teneva conto della situazione reddituale della famiglia e non del singolo paziente. Per questo motivo era stata negata l’assistenza e la famiglia della bambina avrebbe dovuto pagare 900 euro al mese per 80 ore di assistenza.
Per il giudice le ore di assistenza che dovrebbe erogare il Piano di Zona sono a carattere sanitario e, pur se erogate a domicilio, sono totalmente a carico dell’Asl, perché trattamento indispensabile per garantire la salute della bambina. Ora l’Asl dovrà rimborsare le spese sostenute dal padre per l’assistenza specialistica e poi dovrà continuare ad erogare il servizio.