Il risultato è da capogiro: più di 1000 porzioni servite per ognuna delle 150 realtà tra chef stellati, pizzerie, friggitorie che hanno sostenuto il charity event, idem per i bicchieri distribuiti dalle postazioni cocktail bar e consorzi di tutela del vino della Campania. Niente plastica, stoviglie riciclabili, tutti i materiali utilizzati erano biodegradabili e compostabili, così da poter essere eliminati insieme agli scarti e ai rifiuti alimentari. E ancora: 500 paia di infradito di gomma donate da Rossella Anaclerico Shoes che hanno regalato sollievo ad altrettante signore concedendo loro di sfilare i tacchi e passeggiare a piedi nudi negli oltre 2500 metri quadri sea front. Qui, dopo le 23, spazio alla musica dei Quisisona Band e poi di deejay Mario Nicastro. Ma la cifra più bella è quella raggiunta che si traduce in una speranza di guarigione per i bambini.
Quasi 154 mila euro che saranno destinati al progetto biennale di ricerca CHANCE (Five hundreds CHildren with cANCErs) dell’Istituto di ricerca CEINGE di Napoli, per conoscere il panorama dell’ereditarietà genetica nel cancro infantile e facilitare lo sviluppo dei trattamenti personalizzati.
Felicissimi di tornare a presentare la serata gli amici Pippo Pelo e Adriana Petro, impeccabili nell’essere timonieri sul palco di messaggi di gratitudine, speranza e spensieratezza.
«Dopo due anni di fermo non è stato facile radunare tutte queste realtà della cucina italiana che invece con il cuore hanno risposto di sì. Ringrazio il Comune di Salerno che ha patrocinato l’iniziativa e ha dato un contributo, Unicredit che quest’anno ci ha voluto sostenere e poi tanti, tantissimi amici facendo sì che questo miracolo si ripetesse» ha detto commossa Anna Maria Alfani, presidente di OPEN OdV. Poi la parola alle event manager.
«La vicinanza di amici produttori, chef e sponsor è stata grandiosa. Partecipare è stato un sacrificio se si considerano tutti i problemi che i ristoranti hanno in questo momento, legati anche alle brigate, ma loro ci hanno creduto e seguito. In un momento storico molto delicato come questo, con tante aziende che hanno difficoltà a reperire forza lavoro, per noi è un successo», hanno ribadito le organizzatrici Paola Pignataro e Silvana Tortorella.
Achille Iolascon, Principal Investigator del Ceinge Biotecnologie Avanzate di Napoli, si è soffermato invece sull’importanza della ricerca. «Queste esperienze per noi sono meravigliose. Di solito non partecipiamo ad eventi di questo tipo ma rimaniamo chiusi nel nostro laboratorio. C’è da dire che anche per noi il connubio con la OPEN ha rappresentato una grande opportunità, basti pensare che il numero delle persone impiegate nella ricerca del mio laboratorio è aumentato visibilmente passando da pochi a 25 ricercatori. Puntare sulla ricerca è una fiche vincente che ognuno dovrebbe giocarsi. Una quota piccola oggi che porta a vantaggi di gran lunga superiori al valore dell’offerta singola».
La festa di lunedì è un piccolo grande contributo al futuro dei piccoli malati oncologici che hanno diritto di guardare al domani, a una possibilità, una chance, che è anche l’acronimo del progetto di quest’anno a cui saranno destinati i fondi di Buonissimi 2022: non più protocolli generalizzati, ma cure precise sul singolo paziente.
«Il progetto biennale di ricerca CHANCE (Five hundreds CHildren with cANCErs) CHANCE mira ad identificare le alterazioni genetiche ereditarie che portano all’insorgenza dei tumori pediatrici e a sfruttarle per conoscere i meccanismi molecolari che sono alla base della carcinogenesi e a migliorare la gestione clinica del paziente, indirizzando il medico verso l’utilizzo di trattamenti personalizzati. La più recente letteratura dimostra che più si comprendono i meccanismi di sviluppo del tumore, più è possibile identificare nuove terapie.
Così CHANCE ha l’obiettivo sia di aumentare le conoscenze sullo sviluppo dei tumori pediatrici che di trasferirle alla clinica. In base ai dati e al finanziamento della OPEN, CHANCE si propone di sequenziare il DNA di 500 bambini in due anni e Buonissimi si adopera per sostenere tutto questo. Il vostro aiuto è fondamentale perché la ricerca ha costi elevati» ha spiegato il Dottor Mario Capasso, Professore in Genetica Medica Università degli Studi di Napoli Federico II e ricercatore presso l’Istituto CEINGE.
E prima dell’ondata di camici bianchi, gli chef, tutti sul palco di Buonissimi, è toccato all’esercito di guariti capitanato da Francesca. «Siamo qui grazie alla ricerca. Mi sono ammalta di leucemia a 3 anni e oggi sopravvivo, sì sopravvivo perché a livello medico questa è la formula giusta da utilizzare. E per farlo è necessario studiarci, starci accanto, anche per prevenire i protocolli del dopo. E la OPEN è l’unica nel Sud Italia a farlo», ha detto la giovane richiamando a sé l’applauso più forte.
Infine la parola a Maria Marinelli, in rappresentanza della Fondazione Giuseppe Marinelli. «Non offriamo solo la location, il nostro è un impegno costante che si realizza nel tempo. Non ci aspettavamo tutto questo successo, vedervi così numerosi ci ripaga di tutti gli sforzi, grazie», ha detto prima di lasciare spazio a una lunga notte sotto le stelle dal sapore speciale. Un grazie speciale a Biancamaria Corrado e Teresa Miniaci sempre entusiasticamente presenti per rendere ancora più accogliente la location; a Rosario Capece che ha portato un ospite illustre come Chantecler Capri, a Franco Ricciardi che ha presentato il ventaglio che unisce.