IMPEGNO “A TUTTO CAMPO” CONTRO LA CRIMINALITA’ A TUTELA DI CITTADINI E IMPRESE
Nel corso del 2021 e dei primi 5 mesi del 2022, venute lentamente meno numerose delle limitazioni imposte dalla pandemia, l’azione di servizio della Guardia di Finanza è proseguita con obiettivi sempre più ambiziosi, soprattutto in tema di recupero di risorse destinate al bilancio dello Stato e di tutela delle uscite nazionali, interessando sempre in modo trasversale tutti i comparti operativi.
L’attenzione, pertanto, è stata concentrata sui fenomeni di illegalità più gravi e insidiosi per il tessuto economico e sociale, in special modo sulle condotte suscettibili di recare pregiudizio alla corretta destinazione e impiego delle risorse pubbliche. Nello stesso tempo, il Corpo non ha mancato di fornire il proprio contributo nei tradizionali comparti di interesse istituzionale ed al generale contrasto dei traffici illeciti di ogni natura.
Un impegno dunque “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese, destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
CONTRASTO DELLE FRODI SUI CREDITI D’IMPOSTA E DELL’EVASIONE FISCALE
La lotta all’evasione fiscale nella provincia di Salerno si è sostanziata nell’esecuzione di 469 interventi, tra verifiche e controlli fiscali a professionisti ed imprese, con il recupero a tassazione di una maggiore base imponibile di oltre 170 milioni di euro. 361 sono state le indagini delegate dalla magistratura, che hanno portato a denunciare 380 soggetti (di cui 10 in stato di arresto) per reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false e all’omessa presentazione delle dichiarazioni).
Le imposte evase sono state quantificate in circa 49 milioni di euro e sono stati individuati 53 evasori “totali” – imprenditori e professionisti che hanno omesso di “dichiararsi” al Fisco, anche per più annualità di imposta -, i quali hanno evaso complessivamente quasi 39 milioni di I.V.A. Inoltre, sono stati verbalizzati 83 datori di lavoro, per l’impiego di 293 lavoratori “in nero” o comunque irregolari.
Sempre per i reati in materia di imposte dirette ed I.V.A., sono stati sequestrati beni per oltre 46 milioni di euro, mentre le proposte ancora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria raggiungono un valore complessivo di oltre 400 milioni. Sono 67 i casi di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’I.V.A., anche facendo ricorso ad indebite compensazioni con crediti inesistenti. Nella prospettiva di una più efficace lotta all’evasione fiscale, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con la Procura della Repubblica di Salerno e la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate, analogo a quelli precedentemente definiti nell’Agro nocerino-sarnese e nel Cilento.
L’intesa mira al rafforzamento del coordinamento investigativo e la sinergia tra gli Uffici attraverso la semplificazione dei reciproci flussi di comunicazione. Le mancate emissioni di scontrini o ricevute fiscali hanno avuto un’incidenza di circa il 37% sul totale di poco più di 1.000 controlli eseguiti. Ammontano, invece, a 108 gli interventi nel settore delle accise, sviluppati per contrastare la filiera distributiva dei carburanti illecitamente introdotti nel territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nei porti, controlli lungo le maggiori rotabili e, nei casi più gravi, l’esecuzione di indagini volte a neutralizzare l’operatività delle organizzazioni criminali, anche a carattere transnazionale.
Complessivamente, sono state così sequestrate circa 140 tonnellate di prodotti energetici irregolarmente detenuti. In tale contesto si colloca l’operazione “Alia Recipient” del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, che ha visto la disarticolazione di due associazioni criminali radicate nell’Agro Nocerino-sarnese, dedite al contrabbando di carburante adulterato proveniente dall’Est Europa.
Alla luce delle risultanze investigative, il G.I.P. del Tribunale di Nocera Inferiore, confermando in toto l’impianto accusatorio del Pubblico Ministero, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di 4 sodali, promotori ed organizzatori di una delle associazioni, per i quali è stato in particolare ravvisato il pericolo concreto ed attuale di reiterazione dei reati. Inoltre, per garantire il pagamento dei debiti erariali, lo stesso G.I.P. ha emesso, nei confronti di
32 società riconducibili alle organizzazioni criminali, misure cautelari reali per oltre 128 milioni di euro, pari all’ammontare delle imposte evase (IVA, accise, IRES e IRPEF).
Del pari tenore anche l’operazione “Febbre dell’oro nero”, che ha consentito di disvelare un analogo sistema di frode posto in essere dai membri di un’organizzazione malavitosa dedita alla commissione di svariati reati contro il patrimonio (frodi in materia di accise e di IVA sui prodotti energetici, contrabbando internazionale di prodotti petroliferi, autoriciclaggio ed intestazione fittizia di beni) – con l’aggravante del metodo mafioso -, successivamente attinti da misure cautelari di natura sia reale che personale.
Parimenti intenso è l’impegno nel contrasto del contrabbando: sono stati eseguiti 67 interventi che hanno portato al sequestro di 207 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri. Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 100 controlli, riscontrando 96 violazioni, con la verbalizzazione di 195 soggetti, di cui 19 denunciati all’Autorità Giudiziaria e sequestrati 93 apparecchi e congegni da intrattenimento, tra i quali i cd. totem, terminali che – in modo del tutto abusivo – consentono la partecipazione ad una vasta platea di giochi online (tra cui i classici black-jack e roulette).
TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
Particolare attenzione è stata altresì rivolta dal Corpo all’indebita percezione di contributi nazionali o dell’Unione Europea, erogati per il sostegno dell’economia e lo sviluppo del Paese, con l’intento di evitare sviamenti e/o appropriazioni indebite. Le frodi in danno del bilancio nazionale e comunitario quest’anno individuate ammontano ad oltre 48 milioni di euro, con 104 persone complessivamente denunciate all’Autorità Giudiziaria.
Prosegue, inoltre, il monitoraggio di tutte le risorse pubbliche impiegate per attenuare le conseguenze negative del lungo periodo di emergenza epidemiologica. Tra le analisi in corso, una delle più sensibili concerne la misura dei ccdd. “Contributi a fondo perduto”, varata dal governo come risposta immediata al dilagare della pandemia, con l’adozione del Decreto “Rilancio” e, successivamente, con le varie edizioni dei Decreti “Ristori” e “Sostegni”.
Dagli approfondimenti svolti, su un totale di oltre 100 controlli dall’inizio del 2021, sono emerse situazioni di irregolarità nel quasi 70% dei casi, con una frode accertata di circa 1 milione e 800 mila euro, in relazione alla quale sono stati denunciati circa 30 soggetti. Ancora, sono stati intensificati i controlli in materia di “reddito di cittadinanza”.
La Guardia di Finanza ha sviluppato uno specifico dispositivo volto ad intercettare i casi di illecita apprensione del beneficio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 474 soggetti, quantificando in circa 4 milioni di euro i contributi indebitamente percepiti. Nell’ambito dei piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i reparti hanno portato a termine, in totale, 23 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 14 persone (di cui 2 in stato di arresto). Le frodi scoperte ammontano a circa 80 mila euro.
Per i reati in materia di appalti (fattispecie di natura ancor più sensibile in ragione del ruolo che tali procedure rivestiranno nell’ambito del PNRR), corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione, sono state invece denunciate in tutto 114 persone (di cui 20 in stato di arresto). Infine, i controlli volti ad accertare responsabilità amministrative di dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici, hanno portato a segnalare 116 soggetti, per un complessivo danno erariale presunto di oltre 55 milioni di euro.
Si segnala, al riguardo, un sequestro conservativo per complessivi 6.362.000 euro eseguito, su disposizione della Procura Regionale per la Campania della Corte dei Conti, a carico di tre persone fisiche che, all’epoca dei fatti contestati, ricoprivano uno il ruolo di dirigente e gli altri due di funzionario del servizio bilancio e del settore finanziario della provincia di Salerno.
Gli accertamenti contabili svolti sono originati da precedenti indagini di polizia giudiziaria, nel cui ambito erano state accertate ipotesi delittuose afferenti ad una appropriazione indebita di fondi di pertinenza della Provincia di Salerno, posta in essere mediante la duplicazione di mandati di pagamento relativi a lavori appaltati, conclusi e già pagati, ovvero attraverso la produzione di mandati di pagamento facenti riferimento a causali giustificative per l’esecuzione di lavori pubblici totalmente inesistenti.
Tali importi venivano liquidati, in denaro contante, da due dipendenti dell’istituto di credito in quel periodo incaricato dell’attività di tesoreria dell’ente provinciale, in favore di un imprenditore, il quale, a sua volta, procedeva ad una successiva suddivisione dei proventi illeciti tra i compartecipi all’accordo delittuoso. Oltre alle responsabilità a carico dei pubblici ufficiali, specifici addebiti sono stati mossi anche alla banca tesoriere, in considerazione del ruolo qualificato dei soggetti della propria organizzazione, i quali hanno reso possibile l’esborso di denaro con lampante coscienza e volontà.
CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ED ECONOMICO FINANZIARIA
Sul fronte del contrasto alla criminalità economico-finanziaria, l’attività investigativa ha portato allo sviluppo di accertamenti patrimoniali nei confronti di 389 soggetti (264 persone fisiche e 125 persone giuridiche). Sono stati così eseguiti provvedimenti di sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre 14 milioni di euro, avanzando proposte per ulteriori 26 milioni di euro.
Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione, ai sensi del Codice Antimafia, di sequestri di beni per oltre 7 milioni di euro, conseguenti allo svolgimento di accertamenti nei confronti di soggetti connotati dalla c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che, per la condotta ed il tenore di vita manifestata, debba ritenersi vivano abitualmente, anche in parte, con proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa.
Emblematica, in tale comparto di servizio, l’operazione, convenzionalmente denominata “Clean Cost”, condotta dal Nucleo PEF alla sede nei confronti di un noto imprenditore della zona, indagato per la perpetrazione di molteplici reati di natura societaria e finanziaria. L’attività si è conclusa con il sequestro di n. 9 complessi aziendali, n. 53 appartamenti, n. 4 villini, n. 17 garage, n. 8 appezzamenti di terreno e quote di partecipazioni in n. 16 società di capitale, per un valore complessivo di 13.195.240,00 euro.
Sono stati inoltre eseguiti 2.909 accertamenti su richiesta del Prefetto, la maggior parte dei quali funzionali al rilascio della documentazione “antimafia”.
Per la repressione del riciclaggio dei capitali illeciti, sono state sviluppate 331 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 102 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, 9 delle quali sono state tratte in arresto. Contestualmente, sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per oltre 1,6 milioni di euro.
Nel complessivo sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, i reparti del Corpo hanno inoltre proceduto all’approfondimento di ben 769 segnalazioni di operazioni sospette, appositamente delegate dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria. In totale, in materia di riciclaggio e di autoriciclaggio, sono stati eseguiti 73 interventi, che hanno portato alla denuncia di 113 persone, di cui 9 tratte in arresto, ed al sequestro di beni per un
valore di oltre 1,6 milioni di euro.
Ad oltre 6 milioni di euro ammontano, invece, i sequestri per reati fallimentari eseguiti nel corso di 49 interventi, all’esito dei quali sono stati denunciati 55 soggetti, di cui 5 arrestati. Ulteriori controlli (5) sono stati svolti anche in tema di usura, fattispecie in ordine alla quale sono state segnalate 15 persone, di cui 2 tratte in arresto. Non meno importanti le attività del Corpo a tutela dei consumatori, rivolte al contrasto dei fenomeni della contraffazione di marchi registrati, dell’inosservanza della normativa sul diritto d’autore, dell’irregolare indicazione dell’origine e della qualità delle merci importate, delle false attestazioni circa la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti.
In tali ambiti (la lotta alla contraffazione, la tutela del “made in Italy” e della sicurezza dei prodotti, la tutela del diritto d’autore), i controlli effettuati sono stati 496 ed hanno portato alla segnalazione di 160 soggetti, con oltre 1,7 milioni di articoli sequestrati. In proposito, è da sottolineare il sequestro complessivo di oltre 100 tonnellate di pellet non a norma su tutto il territorio provinciale, così come gli interventi eseguiti in occasione del Carnevale, che hanno portato al sequestro di circa 50.000 articoli di vario genere.
CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA
Sono state impegnate nel controllo del territorio 9.175 pattuglie, con 31.904 automezzi ispezionati e 40.306 soggetti identificati. L’assidua presenza su strada ha permesso, tra l’altro, di sequestrare oltre 373 chilogrammi di droga (di questi, oltre 367 di cocaina), con la verbalizzazione di 423 soggetti, 313 dei quali sono stati segnalati al Prefetto, mentre i restanti 110 sono stati denunciati all’A.G. (44 quelli tratti in arresto).
Vasta eco hanno avuto, nell’ambito degli specifici controlli del territorio, ed in particolare nel porto commerciale cittadino, le due operazioni del Gruppo di Salerno che, con l’ausilio dei Carabinieri e di funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno permesso di sequestrare circa 220 chilogrammi di cocaina che, qualora immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 80 milioni di euro.
L’impegno concorsuale del Corpo per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato pure nell’applicazione delle direttive anti-COVID del Ministero dell’Interno e della Regione Campania, nonché nell’occasione di manifestazioni pubbliche ed eventi di rilievo, mediante l’impiego dei militari specializzati (i cd. “baschi verdi”).
Commenta