Queste buste, infatti, non possono essere raccolte dagli operatori di Salerno Pulita perché inficerebbero la qualità dell’organico che viene poi portato all’impianto di compostaggio per essere trasformato in ammendante per l’agricoltura. E’ facile da comprendere che non si possono concimare i campi con la plastica, l’alluminio, il vetro o i pannolini che, pertanto, vanno rimossi e ciò comporta un
aumento dei costi.
“Gli utenti devono capire – spiega Vincenzo Bennet, amministratore unico di Salerno Pulita – che ogni giorno viene raccolta una frazione diversa di rifiuti e che non è possibile mischiarle, altrimenti si compromette la qualità dei materiali da avviare al riciclo”.
Con l’adesivo “materiale non conforme” si comunica agli utenti di quel condominio o di quell’attività commerciale, ma anche ai passanti, che quella busta di rifiuti non è stata raccolta perché non poteva essere presa e che, dunque, bisogna prestare più attenzione a separare bene i rifiuti in casa o nelle attività commerciali, a rispettare i giorni di stabiliti per ciascuna frazione, le modalità di conferimento (no sacchi neri ma trasparenti) e a non depositare a terra né l’organico e né il non differenziabile che invece vanno nei bidoni carrellati o nei mastelli. Queste regole minime vanno rispettate anche perché, come
riportato sull’adesivo, tali comportamenti errati sono sanzionabili, così come previsto dall’ordinanza sindacale del 24 maggio scorso.
“Differenziare bene i rifiuti – ricorda Bennet – è un obbligo di legge, bisogna proteggere l’ambiente e recuperare quanto più è possibile le cosiddette “materie prime seconde”, cioè carta e cartone, plastica, acciaio, alluminio e vetro per costruire nuovi oggetti. Non è più consentito e sarà sempre più contrastato, con controlli e sanzioni, il fenomeno di disfarsi di questi rifiuti mettendoli tutti insieme, con l’organico, nei sacchi del non differenziabile.
Chi si comporta in questo modo non solo non rispetta la legge ma produce un danno economico alla comunità”.
Un recente studio, effettuato sui rifiuti non differenziabili di 32 comuni della provincia, tra cui Salerno, ha evidenziato che per il 66% del loro peso sono composti da materiale che non doveva proprio esserci. Ciò significa che buttiamo letteralmente nella spazzatura centinaia di migliaia di euro, che avremmo potuto risparmiare se non ci fossero stati tutti quei materiali riciclabili da cui, anzi, avremmo potuto incassare soldi se avviati al riciclo.