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L’usura ha fatto un salto di qualità (di Enzo Todaro)

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L’usura da sempre, si piò dire, è stata praticata a Salerno. In un passato remoto erano ben individuabili alcune donne che concedevano piccoli prestiti con interessi da capogiro. Ogni mattina le usuraie facevano il giro degli incassi.

Si trattava all’epoca di interessi su capitali di minima entità. Nel tempo, l’usura, si è sostanzialmente trasformata assumendo i contorni storici di piccole banche private che concedevano prestiti con alti interessi

Gli “Strozzini” erano un pallido ricordo del primo e secondo novecento.

Di epoca più recente all’attualità qualcuno coniò il termine “cravattari”. Una parola che dava un senso compiuto degli usurai.

Praticavano questa illecita attività persone normali. Alcune erano titolari di piccole attività commerciali.

Chi non ha memoria storica della cronaca di Salerno non può sapere che negli anni settanta le forze dell’ordine individuarono un insospettabile usuraio. Denunziato alla procura della repubblica di Salerno fu rinviato a giudizio e condannato con pena sospesa.

Il processo richiamò l’attenzione dell’opinione pubblica che seguì le fasi dibattimentali del processo.

La pratica dell’usura ha fatto un salto di qualità. Chi è in difficoltà economica trova sempre un “amico” che gli corre in aiuto.

Alla fine non potendo estinguere il debito in denaro o concedere un ramo della propria attività commerciale o imprenditoriale oppure un quado di valore sottostimato

Il reato di usura spesso si avvale del silenzo dello stesso usurato per non correre rischi ben più pericolosi. Su questo argomento molto si è detto, si è scritto

di Enzo Todaro

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