L’importante operazione dei carabinieri del comando provinciale di Salerno, supportati da quelli dei reparti territoriali di Avellino, Frosinone, Caserta e Chieti, e da unità cinofile del nucleo di Pontecagnano si divide – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – in due filoni: spaccio di droga e la truffa ai danni della famiglia di Antonio Liguori, il 23enne che ha perso la vita la notte tra il 21 e 22 ottobre 2019 mentre era a bordo del suo mezzo.
Secondo la ricostruzione fatta dal giudice, infatti, il capo ultras (che ora si trova ai domiciliari), sfruttando la fiducia a lui riconosciuta proprio in quanto leader della tifoseria organizzata, sarebbe riuscito a carpire la buona fede dei genitori della vittima, ai quali avrebbe indicato l’avvocato Candela (che è stato tradotto in carcere) per le procedure assicurative relative alla morte del figlio.
Candela, mediante la falsificazione totale o parziale di documentazione fiscale attestante le presunte spese sostenute in relazione al funerale della vittima e successive consulenze tecniche di parte, avrebbe indotto in errore i familiari circa gli oneri complessivamente a lui dovuti, facendo sborsare circa 160mila euro dal totale del risarcimento liquidato dall’assicurazione, per l’incidente mortale, dividendo la somma con Viviani e un altro indagato.