A quattro giorni dalla tragedia gli inquirenti non abbassano la guardia: non si esclude, infatti, la presenza di un complice mentre si cerca ancora l’arma del delitto: la mazza utilizzata da Buono per colpire le sorelle non è stata ancora individuata. Le sorelle Martino appartenevano ad una famiglia benestante, tanto che in casa, nella stanza del fratello, allettato e sequestrato dallo stesso 41enne di Baronissi, c’erano circa 380mila euro in contanti conservati in due contenitori di legno.