In questi giorni abbiamo assistito all’avventurismo pentastellato, la prima forza politica alle elezioni del 2018, che ora disperatamente insegue la sua sopravvivenza sulla pelle degli italiani, così creando il presupposto per una deflagrazione della crisi economica e finanziaria, sino ad oggi “calmierata” grazie alla presenza di una personalità come Mario Draghi. Del resto, se si legge la lista dei componenti della c.d. area dura del Movimento 5Stelle, che ha spinto per giungere a scelte così dirompenti, vi troviamo uno dei più profondi pensatori della cultura contemporanea, tal Rocco Casalino; il più preparato, bravo e attento Sindaco di tutti i tempi, tale Virginia Raggi (a proposito: non uso il femminile come vorrebbe la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino, impegnata nella soluzione di questi nostri rilevanti problemi linguistici, perché intendo utilizzare il sostantivo in termini assoluti, non limitandolo al solo genere femminile); il miglior Ministro della nostra storia politica, dall’unità nazionale in poi, tal Toninelli ( di cui sono note le contorsioni logico-espressive, sì da comportare un florilegio di nomignoli); tal Riccardo Ricciardi, meglio conosciuto come il “Che Guevara di Massa”; per finire con Paola Taverna, ovvero la senatrice che non ha vergogna nello scrivere che il reddito di cittadinanza ha avuto il merito di scovare gli evasori e gli schiavisti cronici (evidentemente, non ha neppure letto i giornali, che hanno riportato indagini sulla percezione del reddito da parte di malavitosi o di chi possiede auto e case di lusso, e ciò per diversi milioni di euro !!). Non è vero, allora, che
“uno vale uno” – come sostengono gli inconsapevoli pentastellati – perché con questi nomi dovrebbe essere rovesciata la suddetta proposizione aritmetica, posto che vi sono ipotesi in cui
“uno vale meno di uno”, e ciò in termini assoluti.
Sembrano, nel loro complesso, posizioni ispirate da Putin, che ha visto in poche settimane l’indebolimento di Macron in Francia, grazie al concorso dell’estrema sinistra di Mélenchon e dell’ estrema destra di Le Pen; le dimissioni di Johnson in Inghilterra, ed ora la fine dell’esperienza di Draghi in Italia. Bel risultato, di cui i putiniani italiani saranno, naturalmente fieri !!.
Per comprendere, poi, la profondità del dibattito tra i 5Stelle basti pensare che nel corso delle riunioni sembra che nessun esponente dell’ala oltranzista abbia valutato nelle proprie analisi l’impatto della crisi sui mercati finanziari e sugli equilibri geopolitici in questo contesto di crisi internazionale, né le difficoltà quotidiane delle famiglie italiane o l’incedere del Covid con le sue varianti, ma è emersa solo la disperazione di chi era entrato in Parlamento sull’onda del conato di pancia degli italiani (sempre poco avvezzi alla razionalità !!) e che ora vede il pericolo della sottrazione del suo lauto seggio. Qualche voto in più, secondo questi nobili esponenti della c.d. politica pentastellata, vale molto ma molto di più degli interessi dell’Italia.
Nel momento in cui scrivo ancora non conosco l’evoluzione degli eventi e le soluzioni offerte dalle contorsioni pseudo-politiche del movimento, ma sono in grado sicuramente di descrivere il paradosso attuale: una parte dei 5Stelle è convinta che l’unica speranza di conservare qualche seggio dopo le prossime elezioni stia nell’uscire dal governo, sperando in una manciata di voti. Pur di salvaguardare il loro interesse di bottega, l’Italia può andare facilmente in malora !! Dobbiamo ricordare, allora, chi ringraziare, ammesso che il popolo conservi un minimo di memoria.
Giuseppe Fauceglia