Come funzionavano e quanto possono valere
Dal 1927, anno in cui vennero utilizzati per la prima volta durante la Fiera campionaria di Milano, questi dischetti di bronzo hanno permesso a milioni di italiani di telefonare a chiunque dalle cabine telefoniche. Furono coniati dalla Stipel (Società telefonica interregionale piemontese e lombarda), che pensò bene di marchiare il suo prodotto con quell’acronimo e con un numero, che corrispondeva all’anno in cui veniva coniato. Bastava recarsi presso un bar o una tabaccheria, pagare (se nel ’59 costava 30 lire, nell’80 bisognava spendere 200 lire) e il gioco era fatto. Chiaramente il numero di gettoni variava a seconda della durata della chiamata.
Nel 2002 la Telecom decise di ritirare un oggetto che già nel ’76 aveva dovuto accettare la concorrenza della tessera telefonica. Tra i tanti che approfittarono del cambio (una tessera telefonica di 2.000 lire ogni 9 gettoni), alcuni decisero di tenere da parte quelli che sarebbero diventati reperti archeologici. Una scelta che potrebbero rivelarsi lungimirante. A quanto pare, oggi il valore di un gettone può variare dai 10 ai 60 euro.
Tutto dipende dall’anno a cui appartengono. Alla numerazione 7905 (coniato nel 1979) corrisponde un valore fino a 15 euro, se il gettone è in buone condizioni. Tra i 10 e i 30 euro è invece la somma che potrebbero ottenere le persone in possesso di quelli con il codice 7607, purché siano in ottime condizioni. Si sale fino a 50 euro per i dischetti di bronzo recanti il numero 7704. I più fortunati possono ambire anche a un valore corrispondente a 60 euro: la numerazione magica è 7304, ma è richiesto uno stato di conservazione perfetto.
Fonte: Fanpage.it