L’andamento positivo degli arrivi è confermato dalla spesa degli stranieri nel quadrimestre che è stata addirittura di 7,8 miliardi rispetto a 1,6 dello stesso periodo dell’anno precedente. Un trend che potrebbe favorire il ritorno in Italia di 33 milioni di turisti stranieri, che prima del Covid avevano pernottato nella penisola durante l’estate.
Un risultato considerato importante dalla prestigiosa organizzazione degli agricoltori, dopo che la pandemia ha più che dimezzato (-55%) lo scorso anno le presenze straniere in Italia nel periodo tra giugno e settembre.
I vacanzieri dall’estero in Italia sono strategici per l’ospitalità turistica, soprattutto nelle mete più gettonate; pure perché i visitatori dai Paesi esteri hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. In particolare, il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche l’acquisto di cibi di strada, souvenir o specialità enogastronomiche è per molti turisti la principale motivazione del viaggio in un Paese come il nostro.
Nello scegliere le mete, coloro che giungono in Italia apprezzano particolarmente le città d’arte, ma pure le località di mare, contribuendo quindi alle stime positive per il comparto balneare nazionale nell’estate in corso, elaborate dall’indagine Panorama Turismo – Mare Italia dell’Osservatorio di Jfc, che prevede un totale di 418 milioni 580 mila di presenze e un fatturato complessivo di 31 miliardi e 878 milioni di euro.
Dopo due anni tribolati, durante i quali a mancare all’appello sono stati soprattutto e proprio i turisti stranieri, bloccati alle frontiere dall’avanzare dei contagi e dalle misure di restrizione adottate, finalmente possiamo lumeggiare una buona notizia.
di Tony Ardito