Per il trasporto scolastico si passa dalla precedente gratuità ad importi mensili che variano da quindici a 38 euro: quindi, in totale, su base annua, da un minimo di 150ad un massimo di 380 euro per figlio. Si determina, così, una maggiore spesa per figlio, su base annua, per la fruizione dei due servizi, di un minimo di circa 350 euro”.
Così Ciro Romaniello, presidente dell’Adiconsum Cisl provinciale, commenta gli aumenti delle tariffe dei servizi di refezione e di trasporto scolastico determinati dal Comune di Salerno.
“Mentre la stessa Regione Campania assicurava negli anni scorsi il trasporto gratuito anche per gli studenti delle scuole superiori, mentre il Governo nazionale, d’intesa con le organizzazioni sindacali e sulla base delle richieste delle associazioni dei consumatori, decide sgravi sul costo dell’energia e dei carburanti per alleviare le difficoltà delle famiglie, al contrario gli Amministratori del Comune di Salerno scaricano sui cittadini più indifesi il risanamento di un debito mostruoso che certamente non è stato prodotto dai salernitani, ma da chi negli anni ha governato la città e che, pertanto, dovrebbe essere l’unico chiamato a risponderne. Nessun aumento dei costi di refezione scolastica e di quello del servizio di trasporto scolastico a carico degli utenti rispetto agli anni scorsi: neanche un euro in più”, ha continuato Romaniello.
“L’Adiconsum Salerno invita le altre associazioni dei consumatori e degli utenti, le organizzazioni sindacali, le associazioni studentesche ,i comitati dei genitori e dei cittadini ad esprimere il loro dissenso ed a chiedere la revoca immediata dei provvedimenti contenenti i suddetti aumenti odiosi, che vogliono farci tornare alla scuola di classe per i soli figli dei ricchi e ,nel caso di conferma degli stessi, auspica una forte mobilitazione unitaria, di massa e permanente in città, a difesa del diritto allo studio e quindi di un avvenire migliore per tante ragazze e tanti ragazzi meno fortunati”.