Ad oggi, la coalizione di centrodestra parte in netto vantaggio rispetto alle altre con il 46,6% dei consensi. Il Partito Democratico può contendere a Fratelli d’Italia la medaglia di primo partito, ma in termini di coalizione il centrosinistra parte in forte svantaggio, sia con una coalizione basata sull’asse giallo-rosso col M5S (34,7%) – composizione che difficilmente ci sarebbe viste le dichiarazioni dei big dem sul cosiddetto ‘campo largo’ dopo la rottura dei pentastellati che ha portato alla crisi – sia nel caso di un ricongiungimento con le forze liberali più filo-draghiane e l’esclusione di M5S e sinistra radicale (29,7%).
Andando più nel dettaglio delle liste, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, partito che ha invocato fino all’ultimo le elezioni anticipate, è al 22,8 (+0,3 rispetto a due settimane fa); il Partito Democratico è al 22,1% (+0,3 rispetto al 7 luglio); la Lega, che insieme a Forza Italia ieri è stata protagonista dello strappo definitivo in Senato, è al 14,4% (-0,1 rispetto al 7 luglio); il M5S, che rischia una nuova scissione, è al 10,8% (+0,1); Forza Italia di Silvio Berlusconi, reduce di tre fuoriuscite importanti, quelle dei ministri Gelmini, Brunetta e Carfagna, è all’8,4% (+0,1); la federazione Azione/+Europa è al 4,9% (+0,4); Italia Viva di Matteo Renzi è al 2,7 (+0,1); Italexit di Paragone al 2,6% (=); i Verdi sono al 2,2% (=); Sinistra Italiana è sondata all’1,8% (-0,3); Art.1-MDP all’1,9% (invariato).
Per quanto riguarda le aree in Parlamento, la (ormai ex) maggioranza Draghi è al 66,1% (-0,5) di cui: giallorossi (Pd-M5s-MDP) al 34,7% (+0,3), centrodestra (Lega-FI-Toti) al 23,7% (-1,3), il centro liberale 7,6 (+0,4); l’opposizione di destra, cioè Fdi è al 22,8% (+0,3); quella di sinistra, Sinistra italiana, è all’1,8% (-0,3).
Fonte FanPage