commercianti associati e non, ma anche dei fruitori delle strisce blu in buona parte provenienti da comuni vicini.
“Si chiede un servizio migliore e di facile accesso, con totem ben illuminati, con tastiere poste ad altezza uomo per le tante persone anche anziane che non hanno possibilità di pagare con sistemi digitali – dice Aldo Severino presidente dell’associazione di categoria angrese – e poi più point informativi che offrano risposte alle tante domande degli utenti su un servizio che finora si è rivelato inefficace. Non ci dimentichiamo della problematica degli abbonamenti, oramai caduta nel dimenticatoio. Per non parlare del mancato frazionamento della tariffa che obbliga gli automobilisti all’esborso di
somme maggiorate a causa dei parcometri che non sono abilitati a dare il resto ai malcapitati utenti.
Paradossalmente – continua Severino – l’aspetto più funzionale, come giusto che sia, è però solo la presenza capillare sul territorio e il controllo degli ausiliari che fanno in maniera certosina il loro lavoro”. Anche Maurizio Orlando, componente del consiglio direttivo dell’associazione di categoria, si esprime sulla problematica: “Ogni giorno i tanti clienti, molti provenienti da fuori paese, si lamentano dell’assurdo stato di gestione del servizio, siamo stanchi di essere mortificati e subire una vessazione di questo genere, chiediamo un servizio migliore”.
La civiltà di un paese si misura anche attraverso l’efficienza dei servizi predisposti a favore della collettività e certamente tutto ciò non rappresenta per Angri un buon biglietto da visita, inoltre sta diventando una situazione insostenibile e snervante per chi, anche in questo periodo di caldo eccessivo, dinanzi ad un totem fuori servizio è costretto a fare anche un chilometro per trovarne un altro attivo, o non avendo monete, deve andare alla ricerca di chi possa cambiargli una
banconota o ancora per parcheggiare in serata deve cercare di illuminare i tasti con la luce del cellulare, nella migliore delle ipotesi.