Attacco hacker all’Agenzia delle Entrate, furto di dati e ricatto

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Un attacco hacker ad opera della cybergang Lockbit sarebbe andato in scena oggi lunedì 25 luglio e l’Agenzia delle Entrate sarebbe stato il bersaglio unico e principale. Delle indagini sono in corso per la verifica ma stando a quanto dice Lockbit sono stati “rubati 78 gb di dati“. Con una deadline: 31 luglio. Se l’Agenzia delle entrate non pagherà il riscatto previsto per quella data arriva dall’organizzazione informano di “pubblicare tutto“. Lockbit ha pubblicato la notizia del furto sul DarkWeb.

In merito all’attacco hacker all’Agenzia delle Entrate andato in scena oggi, la Polizia Postale ed i tecnici informatici dell’Agenzia stessa si stanno accertando se c’è effettivamente stato questo furto di dati. Al momento non ci sarebbero evidenze ma tutti gli approfondimenti del caso sono in corso. Al termine dei lavori verrà inviata un’informativa all’autorità giudiziaria. il gruppo di criminali informatici Lockbit è stato abbastanza esplicito e sicuro nella richiesta. Puntualizzando anche il totale di dati rubati.

La cyber gang ha anche fissato una data limite, entro la quale, tutti i dati raccolti verranno pubblicati. Ancora incerto il prezzo del riscatto richiesto. Lockbit è un gruppo di hacker che opera a livello mondiale nelle attività di ramsonwere. “In riferimento alla notizia l’Agenzia delle Entrate precisa di aver immediatamente chiesto un riscontro e dei chiarimenti a SOGEI SPA, società pubblica interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria e che sta effettuando tutte le necessarie verifiche”.

Attacco hacker Agenzia delle Entrate, quali sono i dati rubati

Quali sono, o quali potrebbero essere i dati rubati, se ciò quanto dice Lockbit verrebbe confermato. Come afferma la stessa organizzazione russa sono documenti, scansioni, rapporti finanziari e contratti. Pronti ad essere resi pubblici qualora non venisse pagato il riscatto. È stato Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan, polo della cybersicurezza del Gruppo Tinexta a rendere pubblica la cosa dopo l’annuncio sul DarkWeb. Quest’ultimo ammette che l’attacco è “la conferma del triste primato guadagnato da LockBit, divenuta nell’ultimo trimestre di gran lunga la cybergang più attiva a livello mondiale nelle attività di ransomware, con oltre 200 attacchi messi a segno tra aprile e giugno”.

Fonte: ilgiornaleditalia.it

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