Fra le misure prese in considerazione, ma solo in uno scenario estremo, anche – come riporta il quotidiano “Il Messaggero” oggi in edicola – una chiusura anticipata degli uffici pubblici (alle 17,30), dei negozi (che dovrebbero abbassare le saracinesche alle 19) e dei locali (alle 23).
La voce più importante riguarda la riduzione dei consumi delle famiglie. Quasi un terzo del metano bruciato in Italia in un anno è utilizzato infatti per riscaldare e illuminare le case (metà dell’elettricità viene prodotta con il gas). In particolare si ipotizza di abbassare di due gradi la temperatura del riscaldamento (fino a 19 gradi per i termosifoni). Ma è previsto anche una accorciamento dell’orario di accensione.
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