Il documento prevede che, se a settembre la situazione sanitaria non peggiorerà, soltanto il personale scolastico e gli alunni “a rischio” dovranno indossare le mascherine protettive. “Ma chi individua queste categorie a rischio?”, si chiede Rusconi
E ancora, in caso di recrudescenza della pandemia, le linee guida raccomandano il distanziamento interpersonale di un metro tra gli studenti in classe. Sempre Rusconi evidenzia come “dopo quasi tre anni di epidemia ancora non ci si rende conto che parecchi studenti sono stati obbligati alla didattica a distanza perché molto aule non permettevano il distanziamento. La situazione in gran parte è rimasta immutata”
Molto poco, secondo Anp-Roma, è stato fatto dagli enti locali, proprietari degli edifici scolastici, per individuare nuovi spazi adeguati dove svolgere le lezioni oppure per adattare con impianti di aerazione idonei le strutture già esistenti
Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’Anp, parla della mancata novità della “ventilazione forzata”, ipotesi tramontata “ perché sarebbero servite ingentissime risorse economiche”. In questo quadro, quindi, “queste linee guida raccomandano ciò che già sappiamo”
E sempre riguardo l’aerazione nelle aule, per la presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici Paola Bortoletto “ci potrebbero essere altre soluzioni oltre le finestre aperte. Non è che si può fare tutto in un mese e mezzo, ma se mai si comincia. La tecnologia ci fornisce tante possibilità, ma ci sono dei costi e bisogna darli questi denari”
Bortoletto sottolinea però un aspetto positivo del documento: non si parla di tracciamento e questo per i presidi è “un grosso sollievo”
Mancano ancora però “le linee guida per i più piccoli”, quelle per i bambini sotto i sei anni. “Speriamo arrivino presto”, si augura Bortoletto
Scarsa soddisfazione in generale anche da parte di Attilio Fratta, presidente nazionale di Dirigentiscuola, per cui le linee guida “non dicono niente di nuovo. Abbiamo le migliori leggi e le peggiori scuole. Si è fatto pochissimo e tra il dire e il fare solo tante chiacchiere”
Niente, lamentano i presidi, è poi stato fatto sul fronte del trasporto pubblico, per agevolare gli spostamenti degli alunni
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